Giovanni Pascoli – Nuovi Poemetti (1909): “La Piada” IV

Il mio povero mucchio arde e già brilla:
pian piano appoggio sopra due mattoni
il nero testo di porosa argilla.
Maria, nel fiore infondi l’acqua e poni
il sale; dono di te, Dio; ma pensa!
l’uomo mi vende ciò che tu ci doni.
Tu n’empi i mari, e l’uomo lo dispensa
nella bilancia tremula: le lande
tu ne condisci, e manca sulla mensa.
Ma tu, Maria, con le tue mani blande
domi la pasta e poi l’allarghi e spiani;
ed ecco è liscia come un foglio, e grande
come la luna; e sulle aperte mani
tu me l’arrechi, e me l’adagi molle
sul testo caldo, e quindi t’allontani.
Io, la giro, e le attizzo con le molle
il fuoco sotto, fin che stride invasa
dal calor mite, e si rigonfia in bolle:
e l’odore del pane empie la casa.

La Piadina, la più famosa specialità romagnola, all’inizio del Novecento era il pane dei contadini, economica e facile da preparare con soli tre ingredienti, acqua, farina e strutto.
Adorata e celebrata dal poeta Giovanni Pascoli, che ne descrive la preparazione della sorella Maria, e’ diventata il uno degli Street Food più apprezzati.
Secondo il disciplinare di produzione, per essere considerata IGP, deve essere prodotta: “a base di farina di grano tenero con aggiunta di acqua, grassi, sale, ed alcuni ingredienti opzionali” e può presentarsi in 2 tipologie:

  • “Piadina Romagnola” o “Piada Romagnola” le cui caratteristiche sono: macchie ambrate di cottura di piccole dimensioni sulla superficie con una distribuzione omogenea, compatta, rigida e friabile, diametro da 15 a 25 centimetri spessore da 4 a 8 millimetri.
  • “Piadina Romagnola” o “Piada Romagnola” alla Riminese le cui caratteristiche sono: vesciche di cottura di grandi dimensioni sulla superficie, con una distribuzione non omogenea, morbida e flessibile, diametro da 23 a 30 centimetri spessore fino a 3 millimetri

La riviera romagnola è divisa, da una parte la piadina di Rimini, dall’altra quella di Ravenna, che sono come il Milan e l’Inter, la Lazio e la Roma, due squadre nemiche da sempre, entrambe supportate da una agguerritissima tifoseria.
Negli anni ho provato decine di prodotti diversi, per trovare qualcosa che si avvicinasse alla mia idea di piadina perfetta, preferendo la “riminese” o sfogliata, per una questione di morbidezza.
La settimana scorsa, mentre vagavo nella corsia frigo del supermercato, ho notato la scritta “novità” su questa piadina della Morato, chiaramente non IGP, a causa del latte fresco e incuriosita ho deciso di provarla.

Promosso il packaging trasparente che permette di capire lo spessore del prodotto.
All’interno della confezione ci sono due piadine da 100 g, ognuna ha un apporto calorico di 354 kcal.
Ingredienti: farina di grano tenero 00, acqua, latte fresco, agenti lievitanti, amido di frumento, sale, aroma naturale e strutto.
Il sapore è ottimo, sembra appena fatta, la consistenza è la vera sorpresa, davvero morbidissima, leggera e gustosa.
Purtroppo non è facilmente reperibile, non è ancora pubblicizzata e per ora, nella mia città, è in vendita in un solo supermercato, ma sono sicura che se avrete la pazienza di cercarla, vi stupirà.
La concorrenza è tanta, Morato ha ampliato la gamma di prodotti, aggiungendo alla piadina romagnola igp e igp alla riminese, questa novità, che si distanzia dalla tradizione, col proposito di creare, come recita la scritta sulla confezione, una piadina: “spessa e morbida”.
Obiettivo centrato, lo spessore più alto che di solito significa poca morbidezza, è il punto forte di questo prodotto.
Dopo averla assaggiata ho cambiato idea, questa piadina mi ha conquistata, tanto da diventare la mia preferita, sbaragliando la concorrenza della riminese.

Provatela e se posso darvi un consiglio, non considerate la piadina solo un piatto da street food o una necessità casalinga, la cena che si prepara velocemente, l’ultima spiaggia quando siete troppo stanchi per cucinare o non avete tempo di fare la spesa, perché se la piadina è buona, come in questo caso, può diventare un piatto gourmettoso.
Scegliete materie prime eccellenti e create abbinamenti fantasiosi.
Sono sicura che prima o poi qualche chef famoso la introdurrà nel suo menù e allora la piadina da stellare diventerà stellata!