Il 20 Settembre 2016 Angelina Jolie annunciava il divorzio da Brad Pitt, ponendo fine ai “Brangelina” e facendo tornare a sognare le donne di tutto il mondo.
Qualche giorno dopo, sulle pagine dei maggiori quotidiani internazionali, comparve una delle campagne pubblicitarie più geniali degli ultimi anni.
La Norwegian Airlines con lo slogan: “Brad is single”, invitava il gentil sesso a volare verso Los Angeles, con una tariffa promozionale, a partire da 169 €.
La risposta di Alitalia non si fece attendere: “Ragazzi, tutti a Los Angeles, le ragazze le porta Norwegian”, un modo simpatico di promuovere le rotte verso gli Stati Uniti.
Il 27 agosto 2017 veniva trasmesso in tv il nuovo spot della Motta, per le merendine Buondì, il primo di vari sketch nei quali un asteroide colpiva mamma, papà’, postino e medico, colpevoli di aver dichiarato che: “non esiste una colazione che coniughi golosità e leggerezza”.
Scatenò molte polemiche, ma dovete ammettere che era originale e divertente.
Oggi qualcosa ha evocato in me, i ricordi di questi meravigliosi esempi di marketing, si tratta della pubblicità di FS Trenitalia, la solita melensa, patinata, vagonata di buoni sentimenti e belle facce.
L’avete ascoltata bene?
“Mia figlia dice che faccio un lavoro magico, che la mattina vado sulla macchina dei desideri.
Ho un ufficio che va a 300 km all’ora, da dove si vedono cose fantastiche.
Ci sono innamorati che si dicono una parola per ogni km che li dividerà, altri che ancora si abbracciano dopo una vita a tenersi la mano. Poi in un momento le emozioni accelerano. Un momento diventa lo spazio di un tempo infinito.
Alta velocità e Freccia Rossa, da dieci anni la casa che ti porta a casa.”
Il regista Ferzan Ozpetek, per celebrare i 10 anni dell’alta velocità e promuovere i servizi di FS, ha firmato un corto metraggio, da cui è stato estrapolato lo spot tv.
Se siete coraggiosi, avete undici minuti da perdere e cercate qualcosa che vi concili il sonno, andate a cercarlo, vi innamorerete di Antonia, una mamma capo treno, orgogliosa del suo lavoro, che cammina felice e sorridente verso il suo ufficio su rotaie, circondata da colleghi altrettanto felici.
C’è una coppia di giovani innamorati che si saluta al binario, una di anziani che sale insieme, un bambino che riabbraccia il papà.
Questa pubblicità è banale, scontata e zuccherosa, guardandola mi è salita la glicemia, un mix tra un libro Harmony, un film di Rosamunde Pilcher e le frasi dei Baci Perugina.
Non si possono celebrare i dieci anni dell’alta’ velocità, il servizio che ci avvicina a lavoro e famiglia e ci permette di percorrere grandi distanze comodamente e rapidamente, con ironia?
Quando penso ai viaggi in treno, perché di questo si tratta, non mi vengono in mente persone spensierate e gioiose.
Ma voi che avete ideato la pubblicità, che treni frequentate?
Quelli che prendo io sono diversi, se facessero uno spot sul mio viaggio tipo, sarebbe più o meno così:
io che arrivo di corsa sul binario, continuando a ripetere come un mantra “ricordati di obliterare”, cerco la carrozza giusta pensando “chissà chi mi capita vicino stavolta” e “speriamo che nessuno abbia occupato il mio posto”.
Sospendo la somministrazione di liquidi tre ore prima per non aver bisogno del bagno, ogni volta che trasmettono un annuncio tengo le dita incrociate pregando che non sia per un ritardo, mi vesto a strati perché’ non so se ci sarà troppo freddo o troppo caldo.
Una sola volta ho viaggiato in prima classe, era una Freccia verso Roma, mi hanno portato un quotidiano e il caffè, l’ho adorato, i primi due minuti, poi è arrivata una famigliola con due marmocchi urlanti e ho realizzato che avevo buttato i miei soldi, pensavo di aver comprato la pace, avevo solo una poltrona più comoda.
Non ho mai visto un capo treno sorridere, anzi, lo sguardo più dolce che ho incrociato assomigliava più a quello di Rocky Balboa prima di salire sul ring che a quello di Antonia.
Lo spot va rivisto, serve qualcosa di più realistico, un messaggio nuovo, il treno non è “una casa”.
Se invece vogliamo continuare a fantasticare, proviamo a renderlo più divertente.

Immaginate due comici famosi, ad esempio Ficarra e Picone, al binario, mentre aspettano una Freccia, uno dice all’altro:
“quel treno che passa una sola volta nella vita, l’hai poi preso?”
“no quel giorno era in ritardo”
“cosa facciamo qua?”
“aspettiamo Harry Potter”
“allora mi sa che abbiamo sbagliato binario, questo è il 15, non il 9 e ¾”.
Salgono sul treno, si siedono e:
“cosa ti aspetti da questo viaggio?”
“di aiutare Poirot a scoprire il colpevole”.

La pubblicità si conclude con un annuncio sonoro del capostazione: “informiamo i viaggiatori che questo treno passa più di una volta nella vita, non ci sono omicidi da risolvere, la prima classe è in fondo al treno, è disponibile il servizio ristorazione, ferma in tutte le stazioni eccetto Hogwarts.
Alta velocità e Freccia Rossa, da dieci anni esaudiamo quasi tutti i vostri desideri!”.