Quando ero bambina i miei genitori a fine novembre mi regalavano il calendario dell’avvento.

Era una scatola di cartone con illustrazioni natalizie e 24 finestrelle contenenti un cioccolatino; ogni sera ne aprivo una e con grande emozione contavo i giorni che mancavano a Natale.

Negli anni le società di dolciumi hanno creato varianti moderne senza allontanarsi troppo dall’idea originale.

Oggi invece quella bellissima tradizione è diventata una gigantesca operazione di marketing.

Le aziende puntano ad aumentare il fatturato con il “business calendario dell’avvento”, diventato un gadget di self-gifting per adulti.

Ce n’è per tutti i gusti dal “beery Christmas” con 24 bottiglie di birra artigianali, al “Wine Advent Calendar” con mini-bottiglie di vino fino ai piu’ gettonati “avvento beauty” per lui e per lei.

Sono decine le aziende cosmetiche che propongono calendari, tra cui Nivea Pupa L’Oreal e Lancome, tutti con 24 mini-taglie, una gigantesca operazione commerciale per far provare l’intera gamma di prodotti.

Il più esoso della categoria è quello di Dior, 410 € per immergersi nel mondo della maison francese, tra creme, profumi e cosmetici.

Invece il premio per il “calendario più costoso” in assoluto va alla gioielleria più famosa del mondo: Tiffany & Co, che alla “modica” cifra di 150.000 dollari, offre uno scrigno a due ante realizzato in quercia bianca alto piu’ di un metro contenente 24 meraviglie della collezione casa e gioielli.

Se mio marito me lo regalasse per ingannare l’attesa, come minimo a Natale mi aspetterei una chiave con cavallino rampante e la Ferrari parcheggiata sotto casa.

Amore se ci sei batti un colpo!

Qual ’è il senso?  

Abbiamo commercializzato materializzato dato un prezzo e tolto valore a una delle tradizioni più emozionanti e suggestive, trasformandola in una frivolezza per adulti.

Non si può ridurre tutto a un’operazione commerciale, scandire l’attesa dovrebbe essere un modo per immergersi piano piano nella magia del Natale.

Gli addetti marketing devono smetterla di riciclare idee e inventarsi qualcosa di nuovo.

Giù le mani dal Calendario dell’Avvento!

La Pulce