Il Principe di Biancaneve e quello della Bella Addormentata col “bacio del vero amore”, svegliano le principesse dal “sonno eterno”.
Secondo me non è merito del “vero Amore”, queste coppie si conoscevano a mala pena, si erano viste 5 minuti, di cui 3 passati a cantare e 2 a rincorrersi, va bene il colpo di fulmine, ma l’Amore è un’altra cosa, questa è infatuazione, ti vedo, mi piaci, ci scambiamo il numero, usciamo per un aperitivo e vediamo come va.
Il bacio dei due baldi giovani non è un comune bacio, è straordinario, contiene l’antidoto contro i più potenti malefici, è un portento capace di spezzare gli incantesimi e resuscitare fanciulle.
La saliva di questi principi andrebbe analizzata e studiata, chissà cos’altro è in grado di curare!
Quello della “morte apparente” è un escamotage utilizzato anche da Shakespeare per il finale di “Romeo e Giulietta”, la protagonista beve la pozione che la fa sembrare senza vita, Romeo che non sa dell’inganno, credendola morta si avvelena e muore; dopo poco Giulietta si sveglia, si dispera per la fine dell’amato e si uccide.
Per gli amanti di Verona niente happy ending, lasciati al loro destino, sono vittime di un fraintendimento fatale.
Adesso capisco a cosa servono i Nani e le fate: a garantire la sopravvivenza delle fanciulle nelle fiabe!
La Pulce per le Favole della Pulce
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