Nonostante le tante restrizioni, ci sono tradizioni natalizie che nessun DPCM può cambiare.

A casa mia il giorno della Vigilia si indossano maglia e calze nuove, possibilmente regalate.

Non è una questione di superstizione, i piccoli doni che faceva la nonna, per tutta la famiglia, adesso li fa mia madre.

Le tradizioni trasmettono calore, sono gesti d’amore e fanno sentire vicini gli affetti che non ci sono più.

A cena ci sono tantissimi rituali, a partire dal menù che è sempre lo stesso, con gli spaghetti al tonno grandi protagonisti.

Il pasto finisce con una fetta di panettone, anche piccola, un po’ di frutta secca e qualche chicco d’uva bianca.

Quando ero bambina il nonno metteva sotto ai piatti di tutti dei soldini, quando c’era ancora la Lira erano 5 monete da 500 Lire, con gli euro sono diventate 5 da 1 €.

Dopo cena, guardiamo “Una poltrona per due”, è un momento irrinunciabile e quando il film finisce, prima di andare a letto, lascio un bicchiere di latte e qualche biscotto sulla tavola per Babbo Natale.

Stamattina ho trovato il piatto vuoto, non so se è riuscito ad arrivare, superando il problema quarantena (vedi post Babbo Natale in lockdown), oppure se mio marito si è alzato presto, mi ha lasciato il regalo e ha fatto colazione …

La mattina di Natale si scartano i regali e dopo un infinito pranzo, inizia una lenta digestione accompagnata dalla visione di “Tutti insieme appassionatamente”.

Le feste non sono solo scambiarsi regali, l’albero addobbato, il presepe, la tombola, il panettone o il pandoro, quest’anno le rinunce saranno tante, ma la cosa che nessuna Pandemia potrà mai toglierci è l’emozione, mista ad eccitazione, che proviamo a Natale, quel particolare stato d’animo gioioso e inebriante, quell’atmosfera magica che ci avvolge e ci fa sognare.

Buon Natale Amiche

La Pulce