Ebbene sì, mi è capitato di fare la babysitter, so cosa state pensando, che la mia amica doveva essere disperata per affidarmi suo figlio … Avete ragione, l’ho pensato anche io!

Lei e il marito volevano uscire per festeggiare l’anniversario, non trovando di meglio, hanno chiesto a me di andare da loro e prendermi cura del bambino di 5 anni.

Quando sono arrivata si stava preparando per andare a dormire, la mamma gli ha spiegato che sarei rimasta a casa con lui e che se si fosse svegliato mi avrebbe trovato.

Si è addormentato senza storie, i suoi mi hanno lasciato il baby monitor e uscendo mi hanno salutata così: “tranquilla, non si sveglia mai, guardati un film, torniamo presto”.

Mi sono messa comoda sul divano, andava tutto bene, quando all’improvviso, durante il secondo tempo di Bridget Jones, senza che mi accorgessi di nulla, me lo sono ritrovato davanti.

Che paura, ho fatto un salto e ci è mancato poco che mi mettessi a urlare.

Si è svegliato ed è arrivato in sala, ovvio, conosce la strada dalla cameretta al divano, non ha dovuto attraversare un deserto, scavare un tunnel o scalare una montagna, è sceso dal letto e ha percorso 10 metri.

Gli ho chiesto se stesse bene, se avesse sete, se volesse tornare a letto, ma sembrava più sveglio di me, che nel frattempo ero vittima di un attacco d’ansia e non facevo altro che pensare: “adesso cosa faccio?”

Ho mandato un messaggio alla mia amica che non ha risposto, certo erano passati 10 secondi, forse il messaggio non le era ancora arrivato, ne ho mandato un altro identico: “tuo figlio si è svegliato, stiamo guardando un cartone insieme, sembra che stia bene, non è spaventato, devo fare qualcosa?”

Risposta: “quella spaventata mi sembri tu, calmati, finite di vedere il cartone, stiamo rientrando”.

Sono stati i 25 minuti più lunghi della mia vita!

La mia amica ha detto che sono stata brava, che mi serve solo un po’ di pratica e mi ha proposto di fare la babysitter più spesso, io le ho risposto che ne riparliamo tra qualche anno, prima devo riprendermi!

La Pulce