Amiche, ci siamo, stanotte cambia l’ora.

Ottobre e’ la linea di demarcazione tra due “stagioni” (non a caso si conclude con la festa di Halloween, che secondo la tradizione simboleggia la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno), e’ un mese di transizione, in cui lamentarsi dovrebbe essere dichiarato sport nazionale; a settembre siamo ancora euforiche e godiamo dell’effetto ferie, a novembre iniziamo ad adattarci e siamo già proiettate verso il Natale, pensare al regalo che vorremmo ricevere da nostro marito e’ un’ottima distrazione dal buio alle quattro del pomeriggio o dal vetro dell’auto da sghiacciare la mattina.

A ottobre siamo stanche, tristi e irritabili, ci sentiamo casi umani che si trascinano in giro, e quando arriva il sabato del cambio dell’ora passiamo la giornata a cercare di capire se le lancette vanno spostate avanti o indietro.

Sono anni che gli esperti discutono sull’utilità dell’ora legale e solare, io non entro nel merito, ma da profana Vi dico, che è una gran rottura di scatole e soprattutto è molto stressante.

Non credo di essere l’unica vittima dello stress legato al cambio dell’ora, ho il sospetto che sia un disturbo più diffuso del cognome Rossi.

Rimaniamo sfasate e soffriamo per settimane di un jet lag paragonabile a quello di un viaggio a Tokyo.

Lo so, in teoria dormiamo un’ora in più, ma in pratica siamo disorientate, rallentate, pigre, facciamo a gara a chi ha le occhiaie più brutte, o la pressione più bassa, continuiamo a rimandare il cambio di stagione negli armadi e andiamo in giro troppo vestite o troppo poco.

Sempre gli esperti (che poi mi piacerebbe sapere chi li ha nominati tali!) dicono che dobbiamo avere pazienza e dare al nostro corpo e alla nostra mente il tempo di riallinearsi, di assorbire il cambiamento, di diventare resilienti e ritrovare le forze.

Ciao Amiche, vado a spostare le lancette.

La Pulce stressata un’ora indietro.

P.S. Domani inizia il periodo dei “sarebbero le”, io alle 20 voglio cenare, mio marito insiste che è presto perché SAREBBERO le 19, io rispondo che non mi importa cosa dice l’orologio, ho fame!

Andiamo avanti così per settimane!