Mio marito è il re degli stacanovisti, devo chiamarlo tutte le sere alla stessa ora, per ricordargli di tornare a casa, altrimenti è capace di fare notte.
Non indossa mai l’orologio, se non guarda il telefono non sa che ora sono, non fa nemmeno caso alla luce o al buio all’esterno, è sempre troppo preso.
Ero solita chiamarlo quasi tutte le sere, sbuffando e pregandolo di darsi una mossa, ma col tempo, quella che era una telefonata di lamentele si è trasformata in un’abitudine consolidata, con uno scopo preciso.
Adesso non sono solo sua moglie, ma anche la sua sveglia, la campanella che suona per ricordargli che è tardi.
Se mi dimentico, o non riesco perché sto facendo altro, non viene a casa.
L’altra sera mi ha telefonato lui alle 20.30 e anziché scusarsi ha avuto il coraggio di dirmi: “Amore, perché non mi hai chiamato alle 19,30 come tutte le sere? Sono ancora qua, non mi ero accorto dell’ora, tra poco parto”.
Le 19.30 sono un orario strategico, ha il tempo di chiudere tutto ed essere a casa alle 20, ora in cui io desidero cenare.
Pensandoci ho avuto un’idea per non rischiare ulteriore ritardi, potrei fare un abbonamento con un gestore telefonico, affinché ogni sera alle 19,30 in punto, faccia partire in automatico una telefonata al numero di mio marito, con un messaggio registrato da me, che dice: “Amore, è ora di venire a casa”, poi la voce dell’operatore che aggiunge: “se ha compreso il messaggio e intende aderire all’iniziativa prema il tasto 1, per riascoltare prema 2, se desidera avvertire sua moglie di un eventuale ritardo, riagganci e la chiami immediatamente”.
Potrebbe essere un nuovo servizio utile a tante mogli nella mia situazione, chissà…
Magari lo trasformo in un business di successo e divento ricca!
La Pulce
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