In ufficio continua la ricerca della nuova collega, oggi voglio parlarvi della candidata numero sei.
Entra, noto subito che è giovanissima, si presenta educatamente, le chiedo di attendere e la faccio accomodare.
Ha una lunga coda castana e un velo di mascara, indossa un paio di jeans stretti, decolté tacco sette color cipria, una camicia bianca e una giacca blu, è davvero carina.
Poco dopo l’accompagno nell’ufficio dell’amministratore delegato e chiudo la porta.
Ho delle buone sensazioni, questa volta ci siamo, me lo sento.
Esce dopo solo dieci minuti di colloquio e un secondo più tardi il capo viene da me, mi allunga il curriculum e mi dice: “questo puoi archiviarlo, continuiamo a cercare”.
Resto molto delusa, questa ragazza mi piaceva e non capisco cosa sia andato storto.
Incuriosita dalla velocità con cui è stata liquidata quella che io ritenevo una valida candidata, non resisto e sbircio.
Leggo le occupazioni precedenti e le mansioni, certo non ha molta esperienza, ma se è quella che cercano dovrebbero puntare su persone più mature.
Qualcosa non torna, decido di rileggere dall’inizio senza saltare una riga.
Quando arrivo alla voce STATO CIVILE, leggo SINGLE.
Scoppio a ridere e penso che forse la giovane età le ha giocato un brutto scherzo, forse NUBILE le è sembrata una parola antiquata, fuori moda, d’altri tempi, più adatta a sua nonna che a una Centennials, come chiamano la generazione a cui appartiene.
Sarà stato questo a convincere il capo a scartarla?
Uffa, un’altra aspirante collega bocciata, per oggi dall’ufficio è tutto, speriamo nelle future candidate.
Alla prossima puntata delle “cronache dell’ufficio”.
La Pulce
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