Secondo il Simposio di Platone siamo due metà alla perenne ricerca della nostra parte complementare.

Vi ricordate la scena del film di Aldo, Giovanni e Giacomo “Tre uomini e una gamba”, in cui la teoria viene spiegata con una mela?

Io dico sempre a mio marito che lui è “la mia metà della pizza”.

Funzioniamo come coppia perché siamo due individui autonomi, equilibrati, capaci di stare bene anche da soli.

Non siamo mai stati dipendenti l’uno dall’altra, non abbiamo mai sentito l’esigenza di passare tutto il tempo libero insieme, quando c’e’ reciproca fiducia si possono ricavare spazi personali all’interno della relazione.

Invece tutti cerchiamo una metà che ci completi, senza sapere che non ne abbiamo bisogno, siamo già completi, con i nostri pregi e difetti, che ci rendono unici e speciali.

L’anima gemella dovrebbe essere la Persona con cui scegliamo di passare la vita, per la gioia di avere qualcuno vicino con cui condividere i momenti belli e che ci sostiene quando le cose vanno male.

Qualcuno con cui sognare, raggiungere traguardi comuni, formare una famiglia, crescere figli, se li vogliamo, viaggiare e invecchiare.

Mio marito è “la mia metà della pizza”, quella meravigliosa, calda, gustosa, pizza, che vorrei mangiare per intero, la mia preferita, così buona che vorrei non finisse mai, che non lascerei nemmeno a Jude Law, ma che divido con lui perché se lo merita, per il rispetto e l’amore che mi dimostra, perché sono orgogliosa di lui e di noi come coppia, perché mi fa ridere e certo mi fa anche arrabbiare ogni tanto, per questo la sua metà della pizza e’ sempre più piccola della mia!

La Pulce