È l’Estranea dell’ufficio, quella che si fa sempre e solo gli affari suoi, che non riesci a coinvolgere neanche quando c’è davvero bisogno di fare gioco di squadra.
Il capo indice una riunione per ridistribuire il lavoro e lei resta in silenzio tre ore, quell’unica volta in cui anche la collega stxxxza sembra meno stxxxza e partecipa dandoti corda.
Non parla con nessuno, non racconta nulla del suo privato e soprattutto non vuole essere coinvolta nella “vita” dell’ufficio.
Sono più in confidenza con il corriere di Amazon che con lei!
Per lei “è solo un lavoro”, nulla la tocca, tutto le scivola.
Arriva, lavora in silenzio e se ne va.
Spacca il secondo ogni volta che esce per la pausa pranzo e alla sera, la dovrebbero chiamare a Londra per mettere in punto il Big Ben, quando riaprirà dopo il restauro!
Chi lavora in trincea, cioè dietro a una scrivania accanto ad altre donne, sa che non è possibile mimetizzarsi e scomparire, nella GIUNGLA DELL’UFFICIO.
La ammiro, riuscire a stare lontana dalle discussioni e dai casini è utopia per me.
In un ufficio piccolo è davvero impossibile non farsi coinvolgere e non schierarsi mai.
Sono anche un po’ invidiosa, sapendo che vive sicuramente meglio di noi, che ce la prendiamo, ci lamentiamo e alla fine somatizziamo.
La sua strategia è quella di spettegolare il meno possibile, non lamentarsi con la direzione, non trovarsi mai nel momento e nel posto sbagliato, cosa che a me riesce benissimo.
L’unica cosa che mi dispiace è che con questo atteggiamento si è auto isolata dal resto del gruppo, senza sapere cosa si perde …
Saremo delle gran pettegole ma siamo simpatiche.
Alla prossima puntata delle “cronache dell’ufficio”.

La Pulce