La pioggia scatena una delle mie ossessioni più grandi: la paura di fare involontariamente del male a qualcuno.
Uso l’ombrello solo se sono costretta, praticamente in caso di acquazzone e basta, altrimenti preferisco bagnarmi.
Negli ultimi anni ho acquistato solo giacche e felpe col cappuccio così almeno riparo testa e capelli.
L’ossessione legata all’ombrello è questa: camminando sul marciapiede o per strada ho il timore di ferire chi mi passa accanto.
Soprattutto temo che la punta di una bacchetta possa finire negli occhi di un estraneo.
Poi c’è il problema delle suole delle scarpe bagnate.
Avete idea di quanta acqua rimane sotto le scarpe quando camminiamo su una superficie bagnata o mettiamo i piedi in una pozzanghera?
Per ovviare al problema, quando arrivo a casa, pulisco le scarpe sullo zerbino che c’è davanti all’ingresso del palazzo, preoccupata di lasciare troppa acqua lungo le scale e far scivolare un inquilino.
Stessa cosa in ufficio.
Davanti alla porta c’è una grande pedana dove pulisco compulsivamente le suole strisciando i piedi avanti e indietro.
Non c’è un tempo stabilito, occorre fare la prova “asciutto sicuro”: le suole sono asciutte e non pericolose solo quando non lasciano più impronte sul pavimento.
Se state pensando che esagero sappiate che qualche mese fa una collega, in un giorno di pioggia, è scivolata su un residuo di acqua lasciato da qualcuno meno ossessivo compulsivo di me e si è slogata un polso.
Ho diverse app metereologiche installate sul cellulare e ogni sera prima di andare a dormire controllo le previsioni e incrocio i dati.
Sapere che pioverà mi mette ansia.
La prossima volta che piove, se incontrante una ragazza che canta sotto la pioggia non sono io, ma se ne vedete una che consuma le suole delle scarpe nel tentativo di asciugarle, sarà un piacere conoscervi!!!
La Pulce ossessivo compulsiva
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