Stasera inizia il Festival della canzone italiana, l’evento piu’ atteso dell’anno.
Sanremo prima di essere un concorso canoro è una vetrina, l’unica competizione in cui davvero non importa vincere ma partecipare, per far parlare di sé.
Stranamente nessuno ricorda mai il vincitore dell’anno precedente, ma piuttosto gli scandali o presunti tali, gli abiti delle conduttrici, le liti e le polemiche.
Lo guardiamo tutti perché: “Sanremo è Sanremo” e chi dice di non farlo mente.
È l’unico programma televisivo capace di raggiungere e superare il 50% di share, ovvero durante la messa in onda un televisore su due è sintonizzata su Rai1.
Per cinque giorni respiriamo aria Sanremese, ci immergiamo nei profumi e nelle melodie, canticchiamo ritornelli e accantoniamo momentaneamente ogni altro problema.
Perché lo facciamo?
Principalmente per curiosità e per godere dello spettacolo e forse perché non si può fare altrimenti.
Per capire di cosa sto parlando vi basterà provare a fare zapping.
Durante la settimana Sanremese la programmazione della concorrenza è inesistente, tutte le reti si inchinano e si arrendono al carrozzone musicale che rimane l’unico programma “interessante”.
Non sembra fatto apposta, lo e’, stasera e per le prossime sere, nelle case degli italiani, un componente della famiglia convincerà il detentore del telecomando con la frase: “sugli altri canali non c’e’ niente, dai gira che guardiamo Sanremo”, facile no?
Per quanto mi riguarda Sanremo è la morte del libero arbitrio, per una settimana non hai scelta, non puoi non guardarlo e non sentirne parlare, a meno che tu non voglia essere escluso dalle conversazioni con amici, parenti, colleghi, barista che ti fa il cappuccino, conducente del bus, giornalaio, fruttivendolo, vari ed eventuali.
Nei salotti tv non si discute d’ altro, i quotidiani e le riviste sono pieni di articoli sull’argomento, i social si scatenano, le radio trasmettono solo le canzoni in gara.
L’atmosfera dell’Ariston parte da Sanremo e arriva ovunque nel Paese, non puoi scappare, puoi solo “Sanremizzarti” e aspettare che finisca!
La Pulce
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