Quando si tratta di persone brave a simulare e dissimulare, alias attrici drammatiche meritevoli della statuetta dorata, la gara è tra due nostre conoscenze: la collega stxxxza e la suocera.

È una bella lotta, incerta fino alla fine e senza esclusione di colpi.

Mi sorge una domanda, ma anche la collega stxxxza ha una suocera come la nostra?

No, impossibile … Ve le immaginate due così nella stessa famiglia? Povero marito!

A volte la guardo ammirata, non sto scherzando, è davvero una grandissima attrice, il suo talento è sprecato, dovrebbe solcare i palchi dei più importanti teatri del mondo o avere uno spettacolo fisso a Broadway, con migliaia di repliche.

Sarebbe ricca e famosa, invece si sacrifica esibendosi solo per noi colleghe, che generosità!

Immaginate una giornata lavorativa come uno spettacolo che si svolge in ufficio, che va in scena ogni giorno, dal lunedì al venerdì, fermandosi solo durante le ferie della protagonista.

Ouverture: purtroppo non c’e’, ma se ci fosse sarebbe la colonna sonora del film “Lo Squalo”, perfetto sottofondo musicale per l’entrata in scena dell’attrice, cioè l’arrivo in ufficio, in ritardo, sempre, come una vera diva.

Primo atto: si comincia con le lamentele per il troppo lavoro, ma anziché darsi da fare, perde tempo facendo notare a tutti che il suo carico è insostenibile e che fa tutto lei.

Anche se sono passati anni, ogni volta che la sento mi viene da “ridire”, perché, nonostante le insistenze, non ha mai voluto cedere nulla o insegnare ad altre, preoccupata di perdere “potere” e di non essere più indispensabile.

Intervallo: ovvero pausa pranzo, due ore di pace e quiete … come vola il tempo quando ci si diverte!

Secondo atto: rientra, sempre rigorosamente in ritardo, facendo finta di fare una fotocopia passa davanti a tutti raccontando di come ha “salvato” l’ufficio convincendo uno dei clienti più importanti a non passare alla concorrenza, lasciandosi scappare, apposta, la solita frase: “anche questo mese vi ho pagato lo stipendio”.

Calo del sipario: finalmente è arrivato il momento di far cadere la biro, spegnere il computer, mettere la segreteria telefonica e andare a casa.

Non per lei, che avrebbe bisogno di un terzo, quarto e forse quinto atto per svolgere l’immenso carico di lavoro, così capita che il datore di lavoro chieda un documento mentre ti stai mettendo la giacca, gli dici che non puoi, che se non è urgente rimandate a domani, perché sei già in ritardo, ma la collega stxxxza rimane, si immola rinunciando ai suoi impegni per il bene dell’ufficio e poi si prende il merito per una cosa che hai fatto tu, in cui lei ha solo aggiunto una virgola.

Applausi e standing ovation.

Recensione: la protagonista sembra nata per questo ruolo, recita con una naturalezza mai vista, visione assolutamente consigliata, da non perdere, 5 stelle!!!

Possibile che nessuno abbia pensato di mettere davvero in scena uno spettacolo basato sulle cronache di un ufficio?

Dopo 10 anni potrei scrivere un best seller e avrei abbastanza materiale per una serie tv di 5 stagioni.

Amiche, vi lascio con una domanda: uno spettatore medio, in questo caso io e le altre colleghe, quante repliche può sopportare prima di stancarsi?

La Pulce