Mi sono spesso chiesta perché, a differenza delle principesse, tanti principi delle favole non hanno un nome, poi ho capito che “Principe” è un nome proprio che andava di moda all’epoca delle favole.

La prima a usarlo è stata la madre del Principe di Cenerentola, poi l’hanno copiata tutte.

Quando la regina ha partorito, il re ha mandato un valletto all’anagrafe reale per censire il pargoletto.

La tradizione imponeva di chiamarlo come il nonno, Guglielmo, ma dopo aver saputo del difficile travaglio e delle enormi sofferenze della moglie, ha deciso di farle un regalo, concedendole la scelta del nome.

Perché proprio “Principe”?

Alla madre, la notte prima del parto era apparsa in sogno la fata Smemorina, con un messaggio sibillino: “del tuo Principe si parlerà per secoli, la sua fama sarà immensa, ogni fanciulla in età da marito, sognerà di diventare sua moglie”.

Davanti a quella prospettiva la regina non ha perso tempo e ha chiamato il pargoletto come aveva detto la fata, senza farsi domande.

Alcuni giorni dopo, l’araldo di corte è partito per annunciare la nascita del Principe; quando la notizia ha raggiunto i regni vicini, l’appellativo tanto curioso, dopo un primo momento di stupore, è stato accolto con entusiasmo dalle altre regine che hanno deciso di copiare la “collega”.

Era già successo, mesi prima la mamma del Principe aveva sfoggiato a una festa una pettinatura particolare, molto all’avanguardia e subito dopo le altre avevano chiesto al coiffeur di imitarla.

In un gruppo di amiche ce n’è sempre una più originale che lancia le mode.

Da lì a pochi anni sono nati tanti “Principi”, quello di Biancaneve e quello della principessa sul pisello per citarne alcuni.

La fata aveva ragione, nel 2021 le ragazze sognano ancora di incontrare il Principe, che continua a rappresentare l’amore romantico che dura in eterno.

La Pulce