Quando il datore di lavoro chiede ai dipendenti di stilare le mansioni che svolgono abitualmente, si scatena immediatamente il panico e parte la gara a chi scrive di più, per dimostrare di essere indispensabile e molto impegnato, e non correre il rischio di vedersi appioppare nuovi incarichi, soprattutto se si licenzia qualcuno e bisogna ridistribuire il lavoro.

C’e’ chi riempie un foglio protocollo fronte e retro, cosa che non gli riusciva nemmeno al liceo col tema in classe, c’e’ chi fa a gara con Dante e la Divina Commedia a chi la tiene più lunga.
Ci sono i maghi e le maghe, quelli che usano un carattere più grande o che allargano i margini del foglio di Word, qualunque trucco è lecito in guerra, in amore e in ufficio!
Qualcuno chiede l’aiuto da casa, telefonando ad amici e parenti per domandare: “tu di cosa ti occupi? Che compiti hai?”, qualcun altro consulta Google alla ricerca di frasi ad effetto e suggerimenti per riempire almeno una pagina.

Poi c’e’ la collega stxxxza che merita una nota a parte, perché non perde mai occasione di mettersi in mostra e fare quello che sa fare meglio: la stxxxza!
Non ho letto la sua lista, anche se immagino che sarà la più lunga di tutte, d’altronde si sa che fa tutto lei e noi siamo solo degli inutili scalda sedia che rubano lo stipendio, ma ho sentito una frase detta al capo: “queste sono solo alcune delle cose che faccio, sarebbe stato impossibile scriverle tutte, non posso continuare così, ho assolutamente bisogno di alleggerirmi”.
Avevate dubbi? Una delle sue maggiori “doti” è quella di saper trasformare qualunque situazione in un vantaggio per sé stessa, sempre a discapito degli altri.

Sarebbe bello se una mattina non si presentasse in ufficio nessuno di noi e rimanesse davvero sola a dover fare tutto.
Come nel film “Fantozzi subisce ancora”, quando il povero Ragioniere impersona tutti i colleghi che nel frattempo sono fuori a divertirsi.
Va beh sognare non costa nulla …

Amiche, Vi saluto, vado a scrivere il mio mansionario.

Alla prossima puntata delle “cronache dell’ufficio”.

La Pulce