Ho rinunciato all’ombrellone, o quello o fare il bagno, perché ogni volta che mi allontanavo dalla spiaggia stavo male all’idea che un soffio di vento potesse sradicarlo e ferire il vicino e passavo il tempo a fissare la riva.
Per ovviare al problema ho iniziato ad usare una crema solare con protezione 30 anziché 10, col vantaggio che torno a casa con un’abbronzatura da fare invidia.

Quando devo scuotere il telo, per pulirlo dalla sabbia, mi allontano di un considerevole numero di metri da ogni forma di vita, metti che la sabbia finisca negli occhi di qualcuno che sta prendendo il sole vicino a me.

Stendere l’asciugamano è un’operazione complessa, non sono contenta finché non è perfettamente parallelo alla riva, perpendicolare alle ciabatte, dritto, senza pieghe, senza sabbia.

Quando mi tolgo le infradito, vado sul bagnasciuga a lavarle, poi le posiziono vicino di fianco all’asciugamano, nell’angolo sinistro in alto.
Mi fa star male vedere la gente che arriva in spiaggia e butta le ciabatte a caso, se ne dimentica e le ritrova sotto mucchi di sabbia a fine giornata.

Per mettere la crema solare ci sono rituali ben precisi, inizio dal viso e scendo, sempre con lo stesso ordine così non rischio di dimenticare qualche centimetro di epidermide.

L’abbronzatura richiede una tabella degna di un ingegnere della Nasa, bisogna passare lo stesso tempo a pancia in su e a pancia in giù, su un fianco e sull’altro, per evitare di tornare più abbronzati sulla schiena che sulla pancia, sul gomito sinistro che quello destro.

Non gioco con la palla o con le racchette, potrei fare male a qualcuno se sbagliassi un lancio o se non arrivassi in tempo per un bagher, preferisco sport acquatici meno pericolosi come leggere un libro.

Cerco di lasciare uno spazio “giusto” tra me e i vicini, mi urtano le persone che arrivano a mezzogiorno e pur di stare vicino al bagnasciuga, si infilano con tre teli e due ombrelloni in mezzo metro quadrato a dieci centimetri da me.
Sarebbe bello poter disegnare delle strisce, come quelle dei parcheggi, in questo modo le persone saprebbero dove stendere il telo e tutto sarebbe preciso e ordinato.