Sembriamo geneticamente programmate per cercare il Principe Azzurro, siamo cresciute guardando i cartoni Disney, le nostre nonne prima di dormire ci raccontavano le storie di Principesse in pericolo che venivano salvate da un Principe su un cavallo bianco.

Le favole ci “insegnano” che la felicità è un matrimonio con un buon partito, acquisire un titolo nobiliare, vivere in un castello e avere una posizione sociale di prestigio.

Il resto non conta, il Principe è l’uomo dei sogni, di cui ci si innamora a prima vista, perché è così che deve andare, è lo stereotipo del ragazzo perfetto, del quale però ignoriamo quasi tutto.

Conosciamo bene Cenerentola, Biancaneve, Aurora, Ariel e Belle, ma cosa sappiamo davvero di Azzurro?

Di lui, come di Filippo, degli altri Principi e delle loro famiglie di origine, non abbiamo nessuna informazione su carattere, gusti, abitudini, hobby, nulla.

Arrivano, salvano la fanciulla in pericolo, la sposano e la conducono al castello …

e vissero per sempre felici e contenti …

Sembra che alle Principesse basti la qualifica di “Principe” per dire precipitosamente “sì lo voglio” al perfetto sconosciuto che hanno davanti.

Non gli domandano chi e’, da dove venie, se il suo castello è in una zona fredda o ventosa, al mare o in montagna, quanto personale di servizio ha, se è figlio unico, se ha ancora i genitori (mi riferisco alla suocera e non aggiungo altro), o cosa fa nella vita.

Chiedono solo il codice ATECO, controllano sul registro che corrisponda a “principe regnante in carica-modello Azzurro” e salgono sul cavallo, destinazione la felicità.

Ragazze, non c’e’ bisogno di correre all’altare, ci si può frequentare e conoscere meglio, essere un “Principe delle favole” non è sempre sinonimo di perfezione e comunque alle basi di un matrimonio duraturo non c’e’ solo il colpo di fulmine, ma la complicità e la condivisione di obiettivi e valori.

Sappiamo che Azzurro è bello e coraggioso, cos’altro?

Oltre all’equitazione e alla naturale predisposizione a soccorrere e sposare fanciulle in difficoltà, cosa fa nella vita?

Date retta a me, i lunghi fidanzamenti servono, è più importante essere Principi di buone maniere che di un regno.

Ma se questo mangia con la bocca aperta? Se si scaccola? Se soffre di alitosi?

Un matrimonio per durare nel tempo ha bisogno di interessi in comune, comunicazione e passione.

C’e’ qualcuno che lo conosce e garantisce per lui?

Ci sono feedback di altre utenti?

C’e’ una garanzia soddisfatte o rimborsate?

Non mi riferivo a quello, Amiche, ma visto che lo avete pensato ne parlo, queste fanciulle si sposano senza aver provato il prodotto, in tempi in cui l’unica cosa azzurra è il vestito del Principe, perché la famosa pillolina blu ancora non era stata inventata … 

Principesse, è sempre meglio approfondire, credetemi, chiedete a Cenerentola, la poverina ha sofferto moltissimo dopo aver scoperto che suo marito è un feticista.

Il suo Principe ha deciso che avrebbe sposato solo la ragazza che dopo aver ballato con lui era scappata perdendo la famosa scarpetta, non a causa di un colpo di fulmine danzante, ma perché si è innamorato della forma e della dimensione perfetta del piede che la calzava.

Per aiutare le future Principesse, che si accingono a sposare un Principe, riporto di seguito i codici ATECO che ritengo possano essere appropriati per l’Azzurro ideale:

–          01.70.0 caccia (ovviamente le fanciulle vegane posso toglierlo dalla lista)

–          08.11.0 estrazione pietre ornamentali da miniera (ah no, scusate, questo è quello dei 7 Nani)

–          15.20.1 fabbricazione di calzature (ad uso esclusivo di Cenerentola)

–          01.43.0 allevamento di cavalli e altri equini (si sa che i Principi sono dei provetti cavallerizzi)

–          14.31.0 fabbricazione di articoli di calzetteria in maglia (la calzamaglia è il dress code per eccellenza)

Mi raccomando Principesse, non correte all’altare, prendete tempo, proponete un aperitivo o un pic-nic nel bosco e cercate di capire bene chi avete davanti.

Buona Favola a tutte.

La Pulce