Il mio vicino di casa non soffre di Doc, beato lui, come lo so?

Lo vedo fumare affacciato alla finestra del palazzo di fronte al mio e quando finisce spegne la sigaretta nel portacenere e lo lascia sul davanzale.

Sempre, lo abbandona lì solo soletto, in bilico sul “precipizio”.

Per lui sarà solo un portacenere, per me è un potenziale pericolo.

Quando guardo fuori mi sento male, non sto scherzando: è un oggetto di vetro, del peso di almeno 350 grammi che potrebbe precipitare da 15 metri di altezza.

Impossibile? Perché? Potrebbe colpirlo involontariamente chiudendo la finestra, oppure potrebbe volare giù durante un improvviso uragano a causa di forti raffiche di vento.

Quante probabilità ci sono? Non lo so, ne basta una e poi ricordatevi che a me ossessivo compulsiva non piacciono le statistiche!

Io la scena non la immagino solo, la vedo come un film proiettato nella mia testa.

L’inquilino del primo piano, un uomo di mezza età, esce di casa per buttare la spazzatura, ignaro che sta andando incontro alla morte, fischietta mentre attraversa il vialetto, quando all’improvviso viene colpito alla testa da un oggetto volante caduto dal cielo.

Non è un asteroide, ma un portacenere.

Lo troveranno a terra, col cranio fracassato, l’area cortiliva piena di schizzi di sangue e brandelli di cervello, un set cinematografico degno di Quentin Tarantino.

Per fortuna non ho i popcorn perché mi si è chiuso lo stomaco dal disgusto.

Se il mio vicino può tranquillamente lasciare un oggetto così pericoloso incustodito, vuole sicuramente dire che non soffre di DOC, perché io ne soffro e il solo vederlo mi scatena terribili angosce e spaventosi pensieri.

La Pulce ossessivo compulsiva.