Il complicato rapporto suocera-nuora è scandito da varie fasi, se vi siete perse gli altri capitoli cercate nei post precedenti, altrimenti buona lettura.

Premessa doverosa: le suocere non sono tutte uguali, io racconto esperienze personali o riportate.

Organizzazione del matrimonio: quella è stata l’unica occasione in cui mia suocera si è mostrata socievole.

Sapevo che la sua intromissione aveva lo scopo di spiare ed intervenire per cambiare cose a lei sgradite.

Voleva essere coinvolta e suo figlio mi esortava a non lasciarla in panchina; per convincermi ha tentato la carta della compassione raccontandomi che lei ha avuto un matrimonio molto semplice, nulla di ciò che sognava.

Non l’ho invitata alla scelta dell’abito, non le ho chiesto consigli sulle bomboniere, ma l’ho portata con noi alla conferma della villa, dove, dopo un lungo sopralluogo ha fatto un cenno di approvazione.

Non le ho chiesto un parere sul catering o sul menù, però mi sono fatta aiutare con i fiori, di cui è una vera esperta, a differenza mia.

In quell’occasione si è comportata bene, non ha nemmeno cercato di prevaricarmi troppo, mi ha consigliata ed è stata stranamente gentile, ma era solo un modo per abbindolarmi e partecipare alle altre decisioni.

Ovviamente non ci sono cascata!

Le ho lasciato scegliere la disposizione dei tavoli di tutti i suoi parenti e amici.

Ha accompagnato mio marito a comprare l’abito, io non fidandomi del suo giudizio e del suo gusto ho mandato una spia, il testimone, uno dei miei migliori amici.

Ha proposto un fotografo, un suo conoscente, mi sono informata e ho accettato, ma sono stata in ansia finché non ho visto il libro del matrimonio, avevo paura che gli avesse chiesto di sabotarmi!

Nei mesi precedenti, durante i pranzi domenicali, faceva una domanda dietro l’altra, io rimanevo sul vago e tentavo di sviare: “come sono le fedi? Secondo me l’oro giallo è meglio, il classico non passa mai di moda” io le avevo scelte in oro bianco, “la luna di miele negli Stati Uniti? Io sarei andata alle Maldive”, certo ma io no, “avete pensato a una torta di frutta?”, no grazie.

Il matrimonio è mio e decido io!

La Pulce