È primavera, i terrazzi diventano giardini pensili, profumi e colori invadono i nostri i balconi che si riempiono di piante e fiori.

Il mio poverone è triste, sguarnito, spoglio, completamente vuoto come sempre.

Mi conosco, ci ho provato, ma al minimo accenno di vento inizio a stare male.

Non posso prendere un permesso dal lavoro con la scusa che: “mi vola via la pianta”, già lì dentro pensano che sia strana …

Sapete cosa vuol dire restare inermi davanti a un allarme Doc?

Nella mia testa si scatena l’inferno, guardo fuori cinque volte al minuto, chiedo l’aiuto da casa, cioè telefono alla mia vicina in pensione e le domando quanto vento c’e’ da noi.

Inizio a immaginare il peggio e vi assicuro che se a voi fa sorridere, io sto male, male davvero perché nella mia testa, mentre lo penso, lo vedo succedere come un film che mi scorre davanti agli occhi.

Il vaso di terracotta potrebbe cadere dal quinto piano e ferire qualcuno che cammina nel vialetto sotto.

E non ditemi che non abito in una zona soggetta a uragani eh, che basta poco per sollevare un vaso e ancora meno per farlo cadere.

Potrebbe anche solo rovesciarsi e far vola la terra sul balcone del mio vicino e chissà cosa potrebbe succedere …

Come dico sempre, il Doc limita e toglie, mi costringe a sacrificare piccole e grandi gioie in cambio di un po’ di pace.

I fiori e le piante sono belli, ma preferisco ammirarli sui balconi altrui piuttosto che vivere nell’ansia e nel terrore.

Sul balcone di casa mia, l’unica cosa che compare ogni tanto, è la cacca di qualche piccione che passa e cerca a modo suo di colorare quello spazio vuoto e triste.

La Pulce ossessivo compulsiva