Il complicato rapporto suocera – nuora è scandito da varie fasi, se vi siete perse gli altri capitoli cercate nei post precedenti, altrimenti buona lettura.
Premessa doverosa: le suocere non sono tutte uguali, io racconto esperienze personali o riportate.
Convivenza: “purtroppo” non ho mai convissuto con mia suocera, quindi vi racconto della mia amica Paola.
Chissà a quante di voi sarà capitato di passare un periodo a casa dei suoceri, aspettando di trovare una sistemazione, o di finire di ristrutturare un appartamento.
Paola aveva acquistato casa col proposito di entrarci dopo la luna di miele, ma a causa di un ritardo, la consegna delle chiavi è slittata di sei mesi.
I suoi suoceri hanno una villetta a più piani, con mansarda, trasferirsi da loro le è sembrata la cosa più ovvia e semplice.
Vi immaginate 180 giorni passati sotto lo stesso tetto?
Faccio una premessa: Paola non ha mai avuto molto confidenza con la madre di suo marito, l’ha conosciuta poco prima delle nozze, quindi non aveva idea del guaio in cui si stava cacciando.
Dal primo momento è stato chiaro che c’erano delle regole da rispettare, prima fra tutte: “si vive insieme si mangia insieme”, nonostante al piano superiore ci fosse un piccolo angolo cottura attrezzato, la suocera pretendeva che scendessero per mangiare e rimanessero per chiacchierare, giocare a carte o guardare un film.
Durante la cena le faceva il terzo grado, soprattutto su questioni legate al lavoro e alla maternità, se ne usciva con frasi del tipo “ma pensate di aspettare molto, perché hai già una certa età, i figli bisogna farli da giovane, guarda me, ho avuto tuo marito che avevo 25 anni, e i suoi fratelli a 27 e 30”.
La cosa peggiore era che non si faceva problemi ad entrare in mansarda senza bussare, una mattina il marito era uscito presto, lei stava facendo la doccia quando si è trovata la suocera in bagno che prendeva la biancheria sporca dal mobiletto, da quel momento ha capito l’utilità di chiudere a chiave.
Una donna così invadente che avrebbe bisogno di un campanellino al piede, per sentirla arrivare e mettersi in fuga.
La Pulce
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