Stasera inizia il Festival della canzone italiana, fino all’ultimo gli organizzatori hanno sperato di avere il pubblico in sala, ma cosa pensavano? Che Sanremo fosse al di sopra di tutto? Anche delle regole anti Covid?

L’edizione 2021 vede il battesimo di Fedez il più irriducibile, che, forse stanco di passare le giornate a casa a pubblicizzare mutande, dopo un anno senza esibizioni dal vivo e senza nessun concerto all’orizzonte partecipa per la prima volta.

Torna invece sul palco dell’Ariston, dopo tanto tempo, la mitica Orietta Berti, certo all’inizio sarà un po’ spaesata, lei che pensava di gareggiare con Morandi, Ranieri e la sua amica Iva Zanicchi, (che ha preferito fare l’opinionista all’Isola dei Famosi), ma sono sicura che si troverà bene anche con Irama, Colapesce e Willie Peyote, ai quali potrà dare utili consigli, ad esempio “fin che la barca va tu non remare”; sono certa che i ragazzi sapranno farne tesoro.

Sanremo prima di essere un concorso canoro è una vetrina, l’unica competizione in cui davvero non importa vincere ma partecipare, per far parlare di sé.

Stranamente nessuno ricorda mai il vincitore dell’anno precedente, le cose che rimangono impresse sono altre, la vecchietta che danza, Morgan che abbandona Bugo …

Noi popolani curiosi non siamo in grado di giudicare tecnicamente una canzone, o di dire chi ha stonato, canticchiamo il ritornello più orecchiabile e ci concentriamo sullo spettacolo, divertendoci a commentare i look e gli abiti dei cantanti, degli ospiti e delle conduttrici.

Lo guardiamo tutti perché: “Sanremo è Sanremo” e chi dice di non farlo mente.

Quest’anno non dovremo nemmeno inventare scuse con gli amici per non uscire, visto che alle 22 scatta il coprifuoco, valido alleato dell’audience sanremese.

Sapete cos’altro aiuta lo share? Il fatto che anche volendo guardare altro, non ci si riesce, basta accendere la televisione e fare una carrellata, per rendersi conto che la concorrenza è inesistente, tutte le reti si inchinano e si arrendono al carrozzone musicale che rimane l’unico programma “interessante”.

Non sembra fatto apposta, lo e’, stasera e per le prossime sere, nelle case degli italiani, un componente della famiglia convincerà il detentore del telecomando con la frase: “sugli altri canali non c’e’ niente, dai gira che guardiamo Sanremo”, facile no?

Il Festival è da sempre un programma nazionalpopolare, che mette tutti d’accordo, visto anche dai giovanissimi da quando tra i concorrenti gareggiano i loro beniamini, ragazzi usciti da talent come X-Factor e Amici, quelli che all’inizio venivano tanto criticati perché sprovvisti di gavetta, vi ricordate?

Per quanto mi riguarda Sanremo è la morte del libero arbitrio, per una settimana non hai scelta, non puoi non guardarlo e non sentirne parlare, a meno che tu non voglia essere escluso dalle conversazioni con amici, parenti, colleghi, barista che ti fa il cappuccino, conducente del bus, giornalaio, macellaio, fruttivendolo, vari ed eventuali.

Nei salotti tv non si discute d’ altro, i quotidiani e le riviste sono pieni di articoli sull’argomento, i social si scatenano, le radio trasmettono solo le canzoni in gara.

È un circo mediatico, alimentato da centinaia di inviati che fanno a gara a chi diffonde l’ultimo pettegolezzo o il retroscena più curioso.

Non c’e’ tanta attesa nemmeno per la notte degli Oscar.

L’atmosfera dell’Ariston parte da Sanremo e arriva ovunque nel Paese, contagiando tutti, non puoi scappare, puoi solo “Sanremizzarti” e aspettare che finisca!

La Pulce