Ormai esiste una Giornata Mondiale ufficiale o Social per qualunque cosa: 21 marzo pace interiore, 31 marzo backup, 6 aprile carbonara, 28 aprile rane, 2 maggio blogger, 26 giugno cane in ufficio, 2 luglio ufo, 9 ottobre posta, 22 dicembre orgasmo.

Però non esiste quella del DOC, ma stiamo scherzando?

Io che soffro e vivo tra difficoltà e rinunce ho diritto a un giorno del calendario per il mio disturbo.

State pensando: “sempre la solita esagerata”, “cosa te ne fai? Cosa ti cambia?”

Fidatevi può fare la differenza, provate a pensare a cosa serve una giornata mondiale:

a suscitare l’attenzione delle persone che normalmente non sono coinvolte, un interesse che si spera possa durare più di 24 ore, a sensibilizzare l’opinione pubblica verso un tema, a diffondere un messaggio, a far parlare di un problema, o di una malattia rara.

Non ci ha ancora pensato nessuno? Bene eccomi, mi propongo!

La data che ho scelto è il 30 giugno, il tax day italiano, cioè la scadenza di IRPEF, IRES, IRAP, poco lontano da IVA, TASI, IMU e tasse varie.

Le scadenze e i pagamenti provocano nelle persone una dose di ansia e stress paragonabile, almeno in piccola parte, a quella che proviamo noi ossessivo compulsivi.                    

In questa giornata saranno allestiti dei gazebo nelle piazze e nei centri commerciali, su ognuno sarà affisso un cartello gigante che recita: “ il DOC è gratis per tutti”, e un altro sotto: “non vendiamo niente e non chiediamo soldi, solo un po’ del vostro tempo”; a chiunque avrà voglia di ascoltare verrà spiegato cos’è il DOC, che ne soffre circa il 4% della popolazione mondiale, che è un fenomeno in crescita, che è un disturbo invalidante che non ti permettere di vivere in maniera normale.

Per spiegare cosa significa soffrire di DOC, chiederemo alle persone di sottoporsi a qualche prova, tipo: lavarsi le mani continuamente per 15 minuti, contare fino a nove 7 volte, saltando i numeri pari, riordinare l’anta di un armadio disponendo maglie e maglioni secondo la scala cromatica dal più scuro al più chiaro, leggere 50 volte la stessa mail alla ricerca di una parolaccia inesistente.

Poca roba rispetto a quello che siamo costretti a soffrire noi DOC addicted; il massimo sarebbe poter instillare nel cervello dei volontari gli stessi pensieri ossessivo – compulsivi che abbiamo noi, ma questo ancora non si può fare.

Sarebbe utile un casco come quello per la realtà virtuale, capace di far provare quell’angoscia terribile, a cui siamo sottoposti noi continuamente.

Le persone che decideranno di partecipare a questa iniziativa potranno anche fare un test di mia invenzione, per valutare il loro grado di Doc.

Per arrivare ai giovani, cosa importantissima visto che il 2-3% degli adolescenti soffre di questo disturbo, useremo i social chiedendo a qualche noto influencer di sposare la nostra causa.

Navigando in rete ho scoperto che i vip che soffrono di DOC sono tantissimi, non sarà difficile convincerne uno.

Non resta che iniziare l’iter burocratico per avere una giornata ufficiale e riconosciuta: trovare un deputato che faccia una raccolta firme da tradurre in proposta, o che depositi a Montecitorio un disegno di legge.

Va beh… sognare non costa nulla!

La Pulce Ossessivo Compulsiva