Oggi il mio Nonno avrebbe compiuto cent’anni.

I ricordi del tempo passato insieme mi avvolgono come un abbraccio strettissimo.

Eri di poche parole, ma riuscivi sempre a dimostrarmi il tuo immenso affetto con piccoli e grandi gesti.

La sera mi preparavi la zuppa di pane, da quando non ci sei non l’ho più mangiata, e le stelline, la nostra minestrina preferita.

Mi aspettavi ogni giorno davanti alla finestra, uscivo di scuola alle 13.00 quindi non potevo arrivare prima delle 13.15 ma tu alle 12.45 eri già in postazione a guardare fuori.

Compravi le paste tutte le domeniche, perché nel giorno in cui la famiglia si riunisce a tavola, bisogna festeggiare.

Eri preciso, ordinato e meticoloso, disegnavi benissimo, ti piaceva aiutare la nonna in cucina, tiravi la pasta, decoravi le torte di frutta e apparecchiavi la tavola.

Eri sempre curato e ben vestito, ti piaceva indossare la cravatta sotto al pullover.

Mi hai insegnato ad andare in bicicletta, mi ha scarrozzata in giro finche’ non ho preso la patente e ho iniziato a ricambiare.

Un giorno ho provato a spiegarti cosa fosse internet, a parole non ci sono riuscita, così ti ho mostrato il sito di uno dei tuoi programmi preferiti “Ballando con le stelle”, ricordo il tuo stupore davanti alla “rete”.

Potrei continuare a parlare di te all’infinito, Nonno, sai bene quante avventure abbiamo condiviso, quante cose ci siamo detti, quante lacrime mi hai asciugato e quante volte mi hai tenuto per mano.

Non posso fare a meno di chiedermi cosa penseresti della situazione che stiamo vivendo, tu che sei stato prigioniero durante la Seconda Guerra Mondiale e hai patito la fame; conoscendoti mi diresti di tenere botta, che passerà anche questa, e di non soffermarmi sulle rinunce frivole, ma di apprezzare quello che ho.

Buon compleanno Nonno, mi manchi.

La Pulce