Sono meteoropatica, sento arrivare la neve, mi innervosisco durante i temporali, divento velenosa quando cambiano l’ora, soffro di insonnia nei cambi di stagione e detesto novembre.
È il mese dell’attesa, di Natale e della fine dell’anno, c’è stato da poco il ritorno all’ora solare, che significa giornate più corte e buio già a metà pomeriggio, una vera tristezza.
Per fortuna i primi di dicembre le decorazioni natalizie che mettiamo sui balconi illuminano l’oscurità e ci rallegrano.
Dovrebbero dichiarare novembre il mese “senza senso”, guardatevi intorno e ditemi se non ho ragione: la collega è triste e piange, le va tutto male, tutto in generale, l’amica è convinta che non troverà mai un uomo, la vicina di casa è stanca del suo lavoro, nostra madre si guarda allo specchio e si vede invecchiata (questo è vero a prescindere dalla stagione!), il capo è più nervoso del solito.
Siamo svogliate, qualcuno ci taglia la strada e non abbiamo neanche la forza di mandarlo a quel paese, ci passano davanti al forno e non imprechiamo, il vicino parcheggia nel nostro posto auto e non lo insultiamo, la collega stxxxza si prende il merito del nostro lavoro e non interveniamo, nostro marito mangia l’ultima fetta di torta e noi non mangiamo lui!
Usiamo le poche forze che ci restano per lamentarci e ovviamente alle olimpiadi dello stress, non ci accontentiamo di stare sul podio, vogliamo la medaglia d’oro, perché noi lo siamo più degli altri.
Non ci credete?
Propongo di misurare il grado di stress con la “scala novembre”, un metodo di mia invenzione.
Il risultato finale è dato dalla media del valore di tre misurazioni effettuate al termine di tre prove particolari da effettuare ovviamente nel mese di novembre:
- Portare la suocera a fare la spesa
- Riunione di condominio
- Venti ore di straordinario non pagato
Le iscrizioni sono aperte, la prima classificata vince un adesivo con smile da attaccare al maglione.
Almeno c’è qualcuno che sorride.
La Pulce stressata
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