Novembre, nei negozi di dolciumi, gli scaffali si ripopolano di cioccolatini.
Io li adoro, ma non quelli nelle scatole confezionate, mi piace scegliere tra quelli sfusi, così posso decidere cosa comprare: due fondenti, tre al latte, due con le nocciole, quattro con le mandorle…
Sono bellissimi, tutti di forme e colori diversi.
Ho una scatola di latta dove li conservo, dopo cena la apro, la ribalto sulla tavola e do vita al “Big Bang cioccolatoso”.
Immaginate una cinquantina di cioccolatini che cadono e atterrano sulla tovaglia a caso, creando il caos, sfidandomi a ripristinare l’ordine.
Fase uno: li divido per tipo, aiutandomi col colore della cartina che li avvolge, facendo tanti gruppetti
fase due: li ordino sulla tovaglia creando delle file parallele, in base al gusto e al ripieno, prima quelli fondenti, poi quelli al latte e infine i bianchi; questa operazione richiede molto tempo, alcuni cioccolatini sono difficili da classificare, ad esempio latte ripieno bianco, oppure bianco con menta, fondente al rum, pistacchio con mandorle…
Fase tre: li ammiro compiaciuta, questo è il momento che preferisco, ho di nuovo il controllo della situazione, la soddisfazione che provo davanti ai cioccolatini ordinati è indescrivibile, ho dominato il caos, nulla sfugge più al mio controllo.
Osservandoli sembrano tanti soldatini dalle armature colorate, immaginate di essere nel Medioevo, sulla mia tavola c’e’ un esercito schierato, cavalieri, cavalleria pesante, arcieri, artiglieria e fanteria.
Fase quattro: sento il suono dell’olifante che segna l’inizio della battaglia, sono pronta per mangiarli e dopo tutta la fatica che ho fatto, meriterei almeno di gustarmi il cioccolatino di cui ho voglia, invece no, c’e’ un ordine preciso anche per mangiarli, perché le file devono rimanere ordinate, quindi non posso prenderne tre al latte, altrimenti quella fila diventerebbe troppo corta; magari la sera prima ne ho mangiati due fondenti e per pareggiare stasera non me ne spetta neanche uno, non posso creare deficit nelle mie truppe.
Ci sono file più belle di altre, perché alcuni cioccolatini hanno una cartina più colorata o una forma più interessante e vanno mangiati per ultimi per non turbare il senso estetico di insieme, è necessario eliminare prima quelli più bruttini, a prescindere dal gusto, dal ripieno o dalle mie voglie dolci di quel momento.
Quando decido che un cioccolatino deve sparire perché crea scompiglio nel mio esercito perfetto, niente può fermarmi, va tolto di mezzo subito, se proprio non riesco a mangiarlo io, lo metto tra quelli di mio marito.
Lui ha la sua scatola a parte, in modo da non interferire col mio “equilibrio”, ed è fortunato perché quando ne vuole uno, la apre e rovista un po’ fino a trovare quello di cui ha voglia.
Bella vita … Io ci ho provato, davvero, ma il malessere che provo nel vedere una fila più corta dell’altra è qualcosa che non si può spiegare e non si può capire se non si prova.
Ogni anno i maitre chocolatier si inventano qualcosa di nuovo e l’esercito aumenta, così come il tempo che impiego per schierare le truppe.
Quello che mi serve è un classificatore di cioccolatini, se tornando a casa col mio sacchettino potessi archiviarli subito in maniera ordinata, potrei rendermi conto di quale gusto sta per terminare in modo da rimpiazzarlo in tempo.
Ma … Forse se li vedessi così perfettamente ordinati non riuscirei a mangiarli perché mi darebbe fastidio distruggere una cosa così perfetta e finirebbero per invecchiare nel classificatore.
Meglio giocare alla guerra dei Cent’anni, almeno qualche cioccolatino riesco a mangiarlo e se sono fortunata quello di cui ho voglia!
La Pulce Ossessivo Compulsiva
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