Durante l’anno mi capita di fare un paio di settimane di ferie mentre mio marito lavora, che bello, penserete, chissà quanto ti riposi e ti rilassi da sola, certo … come no…
La differenza tra le mie ferie e le sue è che io sembro una trottola, lui una mummia.
Quando tocca a me, mi sommerge di compiti e commissioni con la scusa che “sei a casa, hai tanto tempo, non ti costa nulla”.
Improvvisamente, neanche farlo apposta, si ricorda di tutte le cose che rimanda durante l’anno.
Ecco un breve ma significativo elenco delle mie vacanze: cambiare la gomma della bici, passare in ferramenta, far riparare lo stereo, far accorciare i suoi pantaloni, cambiare operatore telefonico, disdire la Pay-tv, chiamare l’imbianchino, restituire i suoi libri in biblioteca, far lavare la sua auto, sostituire le lampadine bruciate del lampadario della sala, e altre mille cose …
La mia settimana di ferie vola, passo le giornate a vagare tra un’incombenza e l’altra, arrivo alla domenica sera ringraziando che sia finita, esausta e felice di tornare in ufficio.
Però, chissà come mai, quando è in ferie lui, si lamenta che è stanco, che ha bisogno di distrarsi e non fa nulla.
Vaga in pigiama per casa con aria smarrita, sbadiglia, si trascina tra il letto e il divano, passa le ore giocando con la Playstation, legge un libro, inizia una nuova serie tv, mangia tutte le mie merendine.
Quando torna al lavoro, si lamenta perché non si è riposato abbastanza.
Uomini… No comment!
La Pulce
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