Primo giorno di scuola, riaprono i cancelli, suona la campanella, i nostri figli tornano in classe e noi ci sentiamo sole e tristi … Non scherziamo!
E’ il giorno più brutto dell’anno per gli studenti, ma il più bello per noi genitori che finalmente ci riappropriamo del nostro tempo.
Mentre i ragazzi si godevano le vacanze, noi impazzivamo per conciliare gli orari dell’ufficio con quelli del centro estivo, della piscina, della festa di compleanno dell’amichetto e della tata.
Abbiamo passato le giornate giocando a “Tetris”, tra impegni e spostamenti; gli incastri ci hanno fatto accumulare punti che ci hanno consentito l’accesso a livelli di difficoltà sempre maggiore; siamo impazzite, ma abbiamo vinto, premio: un’altra giornata uguale.
Conosco tante mamme campionesse di Tetris, ma pochissimi papà … (non approfondiamo che è meglio!)
Non ci siamo riposate nemmeno durante le nostre ferie, perché abbiamo subito gli effetti della mutazione genetica che ha trasformato i nostri figli in mocciosi iperattivi e siamo riuscite a godere di qualche ora di silenzio e pace, solo arrendendoci e consegnando loro tablet e telefono.
Nel calendario delle mamme c’e’ un cerchio rosso sul primo giorno di scuola, ovvero la “giornata mondiale della ritrovata libertà dei genitori”.
Mentre scriviamo sulla bacheca di Facebook: “buona scuola a tutti”, siamo in ufficio a stappare una bottiglia di champagne, felici e libere.
Finalmente il ritmo rallenta, la pressione diminuisce, riprendiamo a respirare.
Rimane però l’incubo mattina: dobbiamo svegliarli, prepararli e portarli a destinazione.
Quando vanno all’asilo li accompagniamo, sempre di corsa, pregando che ci lascino in fretta la mano e che non piangano, stessa cosa alle elementari.
Dalle medie in poi li lanciamo dall’auto in corsa e scappiamo, fuggiamo così velocemente che i nostri figli, che ogni tanto si girano a guardare se ci siamo ancora, pensano che la mamma sia una strega capace di sparire.
In attesa che brevettino il teletrasporto o che i ragazzi siano autonomi, continuiamo a giocare a Tetris, sperando che la scuola duri quanto l’Inverno di “Trono di Spade” e l’estate si estingua.
Buona scuola!

La Pulce