Da brava ossessivo compulsiva – maniaca del controllo, passo la vita cercando di prevenire tutti i pericoli e gli imprevisti che la mia testa rileva o inventa.
Esco di casa verso le 8 e rientro dopo le 20, durante il giorno passo la maggior parte del tempo in ufficio, quando finisco di lavorare faccio la spesa e sbrigo le commissioni, quindi mi serve qualcosa per prevenire e arginare tutti i possibili contrattempi: mal di testa, batteria del cellulare ko, comparsa di un brufolo sul naso, unghia che si rompe, attacco di squaraus, un filo che spunta dal maglione, naso che cola, ciclo in anticipo, …
La mia soluzione si chiama “LA BORSA DELLA BORSA DELLA BORSA”.
Da tantissimi anni dentro alla borsa o allo zaino ho quella che mio marito chiama “la borsa della borsa della borsa”, cioè una pochette porta tutto che contiene a sua volta quattro bustine in plastica trasparente: una farmacia, una beauty, una tecnologia e una varie ed eventuali.
Nella prima ci sono, cerotti di tre misure, steri strip e medicine per qualunque disturbo:
nella seconda crema per le mani, correttore, assorbenti, lima per unghie, spazzolino, dentifricio, elastico per capelli, mollette, salviette deodoranti e profumo;
nella terza power bank, cavi vari, chiavetta usb, cuffiette;
nella quarta fazzoletti, caramelle, chewing gum, set cucito, mini-amuchina gel, biro.
Tutto in piccole quantità o in piccoli formati, acquistati nella versione mini o confezionati da me.
Quando mi capitava di aver bisogno di cose che non avevo con me, mi facevo un appunto e provvedevo ad aggiungerle, a forza di fare così mi sono ritrovata con una borsa pesantissima.
Ho messo la pochette sulla bilancia e ho scoperto che pesava 8 etti, quindi ho dovuto fare una severa revisione per ridurre il peso a qualcosa di accettabile, senza però fare a meno di nulla.
Ho trovato qualche piccolo escamotage, come scrivere con un pennarello indelebile, la data di scadenza sul blister delle medicine, prima di tagliarlo in due o in tre parti.
Si tratta pur sempre di un kit di prima necessità, quello che ti salva sul momento e ti dà modo di arrivare a sera o fino alla prima farmacia aperta, non c’è bisogno di esagerare.
Vi state chiedendo quante volte mi capita di attingere dalla mia borsa della borsa della borsa?
Quasi mai! O meglio, quasi mai per me, ma spesso per amiche e colleghe che chiedono l’intervento del mio super kit: “hai un Oki?”, “hai un fazzoletto?”, “aiuto, mi si è spento il telefono”.
Anche gli uomini sanno che possono fare affidamento sulla mia pochette, “tanto ci sei tu!”.
Ho capito che la sua funzione principale è quella di fare da deterrente per le mie ansie, è il placebo che mi fa stare più tranquilla quando sono fuori casa e mi fa sentire utile verso ogni essere umano standard, cioè disorganizzato.
Facendo una piccola ricerca, ho scoperto che quasi tutte le donne buttano cose a caso dentro alla borsa, poi quando hanno bisogno, non trovano mai quello che cercano e al massimo hanno una bustina per le chiavi o per le medicine.
Mi è venuta un’idea: potrei fare un business, producendo e vendendo la “Pulce Bag, la borsa della borsa della borsa”, un super kit di soccorso-sopravvivenza, una pochette di dimensioni 15x 10 cm, peso stimato circa 4 etti, personalizzabile all’esterno con molteplici colori e fantasie tra cui scegliere, con la possibilità di far incidere il proprio nome.
Ho pensato anche alle ricariche, bustine nuove per sostituire le cose usate e per non correre il rischio di trovarsi con medicine scadute.
Per ora la Pulce Bag è solo un “pezzo unico”, ma sapere che sto usando i miei problemi ,per risolvere i piccoli problemi delle persone vicine a me e semplificare loro la vita, mi basta per sentirmi utile.
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