Le immagino simili agli M&M’s, corpo rotondo e faccina simpatica, vestite di rosso, ma a differenza dei famosi confetti di cioccolato, le mie Ormoncine, non vivono dentro a un sacchetto, ma sulla ruota panoramica del luna park.
Sono una decina, stipate tutte in una sola cabina, passano la vita salendo, scendendo e influenzando i miei stati d’animo.
La ruota panoramica è sempre stata la mia giostra preferita, è emozionante salire fino a raggiungere il punto più alto, godersi il panorama, sentire il batticuore quando il macchinista ferma la giostra.
Stare lassù scatena un mix di sensazioni, io personalmente mi sento sempre euforica, al contrario quando la cabina scende e si avvicinai alla biglietteria, mi pervade un’infinita tristezza, senso di vuoto e sconforto.
Se è così per me perché non dovrebbe essere lo stesso per le mie Ormoncine?
Per fare un giro completo della ruota occorrono 28 giorni, tutto inizia quando la cabina, ferma davanti alla biglietteria, aspetta la convalida del ticket di viaggio per iniziare la corsa, ovvero il dissanguamento.
Ad ogni viaggio il bigliettaio fornisce loro una valigia con il necessario per affrontare al meglio l’avventura.
Ecco ci siamo, improvvisamente la giostra inizia a muoversi, comincia la salita, per 4-5 giorni hanno mal di pancia, mal di testa, ritenzione idrica, gonfiore addominale e stanchezza, aprono la borsa dei farmaci e prendono Moment e Buscofen.
Dal quinto al tredicesimo giorno, la velocità di crociera aumenta, le Ormoncine iniziano a sentirsi meglio, salendo diventano sempre più vanitose, si truccano, si danno lo smalto alle unghie, si specchiano in continuazione, indossano gonne al posto dei soliti jeans, si sentono più desiderabili.
Il 14 giorno raggiungono il punto più alto, sono audaci, vogliose e sfacciate.
Purtroppo questa piacevole sensazione dura pochissimo, la giostra non si ferma mai, è già ora di iniziare la discesa, che dura altri 14 giorni.
Scendendo comincia la fase di attesa, le Ormoncine sono sempre più affamate, piene di brufoli, ogni essere umano le infastidisce, indossano solo capi neri, come il loro umore, sono nervose, intrattabili, buttano il fidato wonderbra e indossano una canottiera, la Nutella è l’unica amica che sembra capirle e loro per ricompensarla la divorano a cucchiaiate.
Quando finalmente raggiungono la biglietteria, sono esauste e depresse, ma felici che la corsa sia finita.
Felicità che dura appena un attimo, le attende una nuova valigia e un nuovo viaggio.
L’unica cosa che può fermare la ruota panoramica piange, urla e costa troppo, credo che la definizione esatta sia “figlio”.
Per fortuna le mie Ormoncine non soffrono di vertigini e possono continuare a girare!
Vi saluto con una riflessione di Woody Allen: “Come si fa a fidarsi di un essere umano che perde sangue per 5 giorni al mese e non muore?”