Per colpa del mio DOC ho smesso di viaggiare.
Quando mi sono sposata però non potevo rinunciare alla luna di miele, così mi sono fatta coraggio e anziché partire per le canoniche tre settimane in giro per il mondo, tra viaggi on the road e isole paradisiache, ho optato per dieci giorni a Los Angeles.
Potevo farcela, dovevo solo partire da Roma con volo diretto, gli scali mi mettono troppa ansia e necessitano di ulteriore organizzazione, e rilassarmi durante le tredici ore di viaggio.
Non dormo in aereo, non posso perdere il controllo nemmeno ad alta quota, quando ci sono io a bordo il capitano si sente più tranquillo, sa che siamo in due a controllare che tutto fili liscio.
Dovevo atterrare all’Internazionale, niente aeroporti minori, lontani, strani, o sconosciuti, c’è un rischio maggiore che ti perdano i bagagli, prendere un taxi per l’hotel e godermi la vacanza.
Ho preparato il viaggio pensando a ogni imprevisto, curando ogni dettaglio, ho iniziato sei mesi prima della partenza facendo una lista di cose da fare e da portare, ogni giorno la lista si allungava.
Ho chiesto alla banca di alzare il massimale della carta di credito, così tanto che con una sola strisciata avrei potuto comprare la casa di Justin Bieber, beh almeno affittarla per una settimana.
Ho sottoscritto l’assicurazione migliore, dopo averne valutate decine, l’unica con massimale illimitato, avrei potuto subire gratis un trapianto multiorgano.
Per fortuna non c’è stato bisogno di usarla, anche se per colpa del DOC ho somatizzato ansie e paure e sono stata male tutta la settimana.
Tutto quello che sfuggiva al mio controllo mi creava un malessere mentale che si trasformava in uno fisico, ho sofferto di mal di stomaco, mal di pancia, mal di testa, prurito, colite e insonnia.
Prima di partire ho speso cento euro in farmacia, ricordo che la farmacista mi ha chiesto se stessi partendo per una località esotica, il centro Africa, la foresta amazzonica o Marte.
Avevo farmaci per ogni cosa, il morso di un anaconda, l’esposizione a radiazioni, il tifo, la peste.
Dopo tutto stavo solo andando in una delle città più grandi del mondo, dove la Pharmacy sono aperte h24.
Ho preparato tutti i documenti, passaporto, biglietti aerei, voucher e mappa per l’hotel, assicurazione ed esta, poi ne ho fatte tre copie cartacee e dopo averle scansionate le ho mandate via mail a me, mio marito e i nostri parenti più prossimi, ricordo la telefonata di uno zio di terzo grado che diceva di aver ricevuto una strana mail.
Ho acquistato gli adattatori per le prese di corrente, ne sarebbe bastato uno per il telefono, ma io ne avevo cinque, non si sa mai, uno serviva, uno poteva servire, uno rompersi, uno essere difettoso, un altro non aver voglia di funzionare.
Ho studiato la guida e ho imparato a memoria tutti i numeri utili in caso di emergenze, potevo chiamare i Ranger, l’FBI, i Navy Seals, e la guardia costiera.
Ho sottoscritto un nuovo contratto col mio operatore telefonico, per avere giga, minuti e messaggi per sentire casa e soprattutto per chiamare mio marito in caso ci fossimo allontanati o persi.
Los Angeles è troppo grande per accordarsi su un punto di ritrovo.
Dopo tutto questo sbattimento, vi starete chiedendo come è andata la luna di miele … ve lo racconto la prossima volta!
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