HIKIKOMORI è una parola giapponese che indentifica le persone che si ritirano dalla vita sociale e si isolano nelle loro abitazioni, sole, senza familiari e amici.
La differenza con quello che ci sta succedendo è che per loro si tratta di una scelta personale autoimposta, mentre noi siamo stati costretti, da un giorno all’altro, a mettere le nostre vite in standby, cambiare le nostre abitudini, chiudere le attività e restare a casa.
La parola che meglio riassume questa quarantena è RESILIENZA, la capacità di affrontare e superare un lungo periodo di difficoltà e stravolgimenti e di uscirne magari migliorati.
Pensate a Chiara Ferragni, da influencer di moda a testimonial di prodotti alimentari.
Prima i brand più famosi facevano a gara per vestirla, Dior, Prada, Versace, adesso pubblicizza mozzarelle Galbani, Dash Pods e Ragu’ Star.
È il perfetto esempio di fatturato da resilienza.
Ok, stavo scherzando! Torniamo seri e parliamo di chi si è davvero rimboccato le maniche per cercare di non vanificare i sacrifici di una vita.
I più penalizzati, gli esercenti e i commercianti, si sono dimostrati sin dall’inizio i più resilienti, organizzandosi per offrire la consegna a casa.
Qualcuno si è dovuto ingegnare più di altri, penso ai locali che hanno ideato un servizio di cocktail a domicilio, per non farci rinunciare all’aperitivo preparato da barman professionisti.
Consegnano una bottiglietta di vetro contenente il drink, basta versare, aggiungere il ghiaccio in dotazione e finire con la guarnizione, noi dobbiamo solo metterci il bicchiere.
Il cibo è sempre stato oggetto di delivery, attraverso piattaforme come Just Eat o Deliveroo, con decine di ristoranti e fast food tra cui scegliere, ma la quarantena ha costretto anche i più fanatici sostenitori della cucina espressa, tra cui qualche chef stellato, a reiventarsi, inviando a casa ingredienti, preparazioni e istruzioni.
Qualcuno ha addirittura fatto dei video al posto delle indicazioni scritte, per consentirci di riprodurre alla perfezione, piatti di alta cucina a casa nostra.
Ciliegina sulla torta: un tutorial che istruisce nostro marito su come si serve a tavola e si versa il vino.
State calme, non correte a cercare su Google, non esiste, l’ho appena inventato!
Noi che stiamo a casa e aspettiamo di sentire suonare il campanello, ci dividiamo in due categorie: quelle che non sono disposte a rinunciare al pigiama e quelle che il sabato sera indossano i tacchi e un bel vestito, si truccano, apparecchiano in sala, con il servizio buono e la tovaglia delle grandi occasioni, immaginando di essere sedute nel ristorante preferito.
All’inizio sentivamo la mancanza di amici e parenti, poi abbiamo rimediato con le videochiamate.
Siamo partiti dandoci appuntamento per gli apertivi, poi per il pranzo di Pasquetta e adesso per le cene.
Il sabato sera mangiamo la pizza in compagnia degli amici, chiacchierando “esattamente” come prima.
Ci siamo dimostrati resilienti, reiventandoci per noi stessi e per gli altri.
Gli insegnanti si adoperano per fare lezione online, i ragazzi e i bambini con scuole e asili chiusi sono costretti in casa da due mesi, con i genitori che si destreggiano come possono tra compiti, giochi e intrattenimento.
I personal trainer, gli insegnanti di yoga e pilates fanno video per gli allenamenti a distanza.
Ci sono parrucchiere che offrono consulenze telefoniche.
Vip e gli artisti ci tengono compagnia e ci intrattengono con dirette e concerti sui social.
I più scettici e riluttanti di noi sul lavoro da casa, si sono ricreduti dopo poche settimane di smart working e adesso auspicano di continuare anche finita l’emergenza.
Ci siamo dedicati alla cucina, scoprendoci chef e pizzaioli.
Abbiamo letto, scritto, imparato cose nuove e siamo stati vicini, gli uni agli altri, con telefonate e videochiamate, come mai prima.
Ovviamente ci siamo anche divanati e rimbambiti con decine di serie tv, ma un po’ di riposo ce lo siamo meritati no?
Siamo italiani la resilienza è una qualità che ci appartiene, insita nei nostri geni, in quantità uguale o superiore alla nostra voglia di pizza il sabato sera.
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