Checco, indebitato con amici e parenti, e rincorso dal fisco, scappa da Spinazzola e dalla sua famiglia, per andare a lavorare in un villaggio vacanze in Africa.
Quando scoppia la guerra civile, non potendo tornare a casa, dove ormai lo credono morto e hanno azzerato i debiti, strappa il passaporto e fugge con l’amico Oumar, la bella Idjaba e il suo bambino Doudou.
Insieme affrontano da migranti clandestini, il lungo viaggio verso l’Europa.
Tra difficoltà, tradimenti e risate Checco sogna di raggiungere il Liechtenstein, piccolo paradiso fiscale, dove iniziare una nuova vita.
Luca Medici, vero nome di Zalone, è autore, attore e per la prima volta regista di “TOLO TOLO”, il suo quinto film.
Le critiche, su come è stato trattato il tema dell’immigrazione, che hanno preceduto il film, sono servite a creare curiosità negli spettatori, che il primo dell’anno hanno invaso le sale, ancora appesantiti dai pranzi delle feste, desiderosi di iniziare il 2020 con una risata.
A questo ci ha abituati il signor Medici, con una carriera cinematografica che è stata un crescendo di comicità, culminata nel 2016 con “Quo Vado”, il film campione di incassi, che vedeva il protagonista impegnato in mille avventure, per non perdere il “posto fisso” nella pubblica amministrazione.
Questo è l’ultimo ricordo che abbiamo di Zalone, il motivo che ha portato al cinema, quasi 1.180.000 spettatori, con un incasso di 8,6 milioni di euro nel primo giorno di proiezione, decretando un trionfale, assolutamente atteso e scontato successo.
Questo prevedibile risultato è figlio dei bei ricordi, della curiosità e della voglia di divertirsi, ma quando alzi il tiro, devi dimostrarti all’altezza, mantenere o addirittura superare le aspettative, in questo caso infrante, create dal film precedente.
È come tornare in un ristorante dove l’ultima volta hai mangiato benissimo e trovare la pasta scotta e la carne troppo salata: una delusione.
Io sono una dei tanti che ieri ha iniziato l’anno al cinema, una voce fuori dal coro degli applausi e degli elogi.
Sono uscita dalla sala amareggiata e insoddisfatta, il film è incompleto, frettoloso, sembra che Medici abbia corso per assicurarsi l’uscita di inizio 2020, quando avrebbe fatto meglio a prendersi più tempo, per sviluppare la trama.
“TOLO TOLO” è diverso dai precedenti, meno comico, più riflessivo, incentrato su un tema importante, difficile e di forte attualità, un mix tra una commedia poco brillante e i soliti buoni sentimenti, una storia che poteva essere raccontata meglio, che si conclude con un epilogo banale e senza senso.
Checco Zalone ha sprecato il bonus “Quo Vado”, con questa pellicola che sbancherà il botteghino, ma non convince.