Seguo Chiara Ferragni su Instagram da circa quattro anni, se partecipassi a un quiz sulla sua vita vincerei la televisione, la lavatrice, il microonde e 100.000 € in gettoni d’oro, so più cose di lei che di mia madre, grazie alle continue storie e post social con cui si racconta a 360 gradi ai suoi 17 milioni di follower.
Entro in sala senza pregiudizi e tenendo bene a mente che sto per vedere un documentario, non un film, curiosa di scoprire se c’è davvero qualcosa che non ha mai postato e condiviso.
La prima scena mostra i vecchi filmini di famiglia, dove troviamo una bambina completamente a suo agio davanti alla videocamera della madre, che riprende lei e le sorelle nei viaggi in giro per il mondo, una piccola Ferragni che cerca l’obiettivo desiderosa di apparire e di mostrare come è vestita.
All’improvviso parte una canzone pop che ci catapulta ai giorni nostri in Rodeo Drive dove una Chiara adulta fa la sua prima apparizione da vera diva, insieme ad alcune amiche in una scena che profuma di Pretty Woman e Beverly Hills 90210.
La regista Elisa Amoruso l’ha seguita e ripresa in giro per il mondo per circa un anno, per raccontare i successi privati e professionali attraverso viaggi di lavoro, sfilate, riunioni d’affari e momenti in famiglia.
Nel montaggio ha mixato racconti di vita “reale” a interviste fatte a stilisti, responsabili di YouTube e Instagram, professori universitari, direttori di riviste, follower, genitori, sorelle, marito, collaboratori e manager dei suoi brand, scandagliando l’ascesa del fenomeno globale Ferragni che nel 2009 ha aperto il blog “The Blond Salad” ed è riuscita ad intrufolarsi da perfetta sconosciuta nel mondo scintillante della moda, dai primi inviti per l’ultima fila “standing” a star del “front row” delle sfilate più importanti delle fashion week di tutto il mondo.
Le grandi case di moda hanno prima tentato di snobbarla, poi l’hanno subita e in seguito si sono adattate e piegate, davanti a tanta fama, potere e guadagni.
Assistiamo a un coro unanime di voci che esalta le sue grandi doti, il suo self made, le straordinarie capacità, l’intelligenza, la professionalità, la caparbietà.
La vediamo mentre si prepara per un evento, con il suo team che la aiuta nella scelta dei sandali, il truccatore le aggiusta il make-up e lei esclama: “non riesco a mettere la cicca”, tentando di mettere in bocca un chewing gum, con un vestito a maglie metalliche che le impedisce di sollevare le braccia; assistiamo al dietro alle quinte delle immagini che posta, quando i collaboratori le fanno le foto, due posizionati davanti a lei per creare la giusta luce con la torcia dei cellulari e uno che scatta mentre lei posa esperta e sicura.
Di unposted c’è davvero poco, la prova dell’abito da sposa, creato da Maria Grazie Chiuri, direttrice creativa di Dior e la scena girata il giorno prima del matrimonio, il momento più divertente e ironico, quando alle prove generali dice al futuro marito che deve imparare a sollevare il velo: “dopo ti faccio vedere come si fa” e Fedez replica:” perché’ c’è una tecnica particolare?”.
Lei lo ammonisce e continua: “dopo averlo sollevato devi dirmi sei bellissima” e lui “devo urlare sei bellissima?” e lei “devi dirlo piano, a me, in modo che gli altri non sentano ma capiscano che mi stai dicendo una cosa carina”.
Il giorno delle nozze Chiara è molto emozionata e prima di raggiungere il padre che la condurrà all’altare esclama: “spero di piangere in modo carino”.
C’è una piccola parentesi creata ad hoc per permetterle di togliersi un sassolino dalla scarpa, mentre guida tra le vie di Los Angeles, dove vive alcuni mesi all’anno, racconta a un’amica come è terminata la collaborazione col suo ex fidanzato e socio in affari, Riccardo Pozzoli, colui che secondo gli haters avrebbe creato il mito Ferragni, reo di aver messo in vendita le sue quote, senza comunicarglielo, pochi giorni prima dal parto di Chiara.
Quando le domandano perché ha scelto di pubblicare anche le cose più personali, risponde che crede nel “potere della condivisione”, la aiutano molto gli incoraggiamenti e le manifestazioni d’affetto dei fan, pensa che condividere i problemi e le paure possa essere utile e ribadisce che questo, durante la gravidanza, è il motivo che l’ha spinta a raccontare un momento difficile e delicato: “c’era un problema con la placenta, il bimbo non cresceva abbastanza”.
Questo è uno dei pochi momenti in cui mostra le sue fragilità, come quando commuovendosi confessa di avere paura di perdere tutto e dice “se ogni giorno potessi svegliarmi felice come oggi avrei vinto tutto”, sicuramente oggi la sua vita è perfetta.
Se non fosse per queste brevi parentesi, avrebbero dovuto cambiare il titolo da “unposted” a “unlimited”, visto che per tutto il tempo ci viene mostrata una Chiara senza limiti, in continua ascesa, che riesce con successo in tutto quello che fa, la mamma, la moglie, l’imprenditrice, l’influencer che colleziona copertine, guadagnando e facendo guadagnare cifre da capogiro.
È la guru di Instagram, come ha detto uno degli intervistati: “Chiara possiede l’esperanto dei nostri tempi”, è una grandissima comunicatrice, ma la celebrità divide l’opinione pubblica, o la ami al punto da idolatrarla o la odi tanto da augurarle le peggiori cose.
Ho letto davvero critiche e cattiverie ingiustificate e a tal proposito vorrei ricordare agli haters che negli Stati Uniti esiste una signora che si chiama Kim Kardashian, che senza meriti ne’ attitudini ha accumulato 350 milioni di dollari di patrimonio e 148 milioni di follower su Instagram.
Spesso nel corso della pellicola, la Ferragni si automotiva così: “la Chiara che vorrei lo farebbe? Come si comporterebbe?” “Cerco sempre di migliorare, conosco i miei difetti e cerco di cambiare e di diventare la Chiara che vorrei, cioè la versione migliore di me” e aggiunge: “non so se l’ho inventata io questa cosa”.
Questa frase è il suo di mantra, tanto che dopo i tre giorni di proiezione, essendo un documentario è stato trasmesso solo il 17,18,19 Settembre, si è fatta tatuare su una mano “LA CHIARA CHE VORREI”, un modo per ricordarsi per sempre di questo ennesimo successo, perché nonostante la severa stroncatura della critica, la società dei ben pensanti che ne parla male senza averlo visto e il Codacons che lo ha boicottato, chiedendo alle sale cinematografiche di non trasmetterlo perché’: “la Ferragni non sembra essere un virtuoso modello educativo e questo è un mega spot a pagamento a carico degli spettatori”, è stato il docu-film dei record, con più incassi e presenze nella storia del cinema italiano, in tre giorni lo hanno visto 160.000 persone.
Questa pellicola è come lei, patinata, senza crepe, imperfezioni o cedimenti, esattamente come il suo make-up, una fitta coltre di cerone, una maschera che indossa sempre; peccato, questa poteva essere l’occasione di struccarsi e mettersi davvero “a nudo” per la prima volta.
Uscita dalla sala le prime parole che mi sono venute in mente sono state: “propaganda auto celebrativa senza contradditorio”.
Simone Marchetti direttore di Vanity Fair, è forse l’unica voce fuori dal coro dei fautori, parla di “medioevo delle nuove tecnologie”, e si chiede “quando arriverà il rinascimento” facendo intendere che il fenomeno Ferragni è possibile solo perché stiamo vivendo anni di buio.
Ma c’è’ anche qualcosa da salvare, oltre ai personaggi ci sono due persone, Fedez è spontaneo, simpatico e divertente, ci strappa qualche risata, confermando l’impressione positiva che mi ero fatta seguendolo, Chiara è una macchina da guerra, a detta di tutti quelli che lavorano con lei è gentile e ancora con i piedi per terra nonostante il successo, sono una coppia vera, unita e complice, con Leone formano la famiglia perfetta.
Questo è il loro momento, ma in questo mondo social di star usa e getta, quanto resteranno sulla cresta dell’onda?
Io non so rispondere, ma sospetto che la carriera da attrice della nostra amica Ferragni non sia finita qui, dopo questo incredibile successo al botteghino, potremmo trovare come sorpresa nell’uovo di Pasqua, la serie tv “The Ferragnez”, un reality show a puntate trasmesso da un canale a pagamento.
Preparate i popcorn, mettevi comodi sul divano e buona visione a tutti!