Chi è il White Hat, che ha infettato la “rete Terra”? Ma soprattutto chi glielo ha chiesto?
Il WHITE HAT è un hacker professionista a cui è affidato il compito di effettuare il penetration test, o pen test, la simulazione di un attacco informatico, che ha l’obiettivo di mettere in crisi una rete per valutarne la sicurezza ed evidenziare eventuali criticità, al fine di trovare soluzioni.
Il Covid-19 sembra un fantasioso quanto improbabile PEN TEST, ideato per verificare la resistenza del “pianeta terra” di fronte a un feroce VIRUS creato da qualche malvagio hacker, il BLACK HAT.
Oggetto del test: valutare la reazione della popolazione mondiale colpita da pandemia e la conseguente tenuta economica.
Pericoli: estinzione dell’umanità e collasso dell’economia globale.
Conseguenze: ignote.
Nei tradizionali test informatici vengono messi alla prova la tenuta del gruppo di continuità, il sistema di backup, utile a ripristinare la situazione a una data antecedente il disastro, e il software antivirus che protegge i dati dalla minaccia principale: i virus.
Nell’emergenza Covid-19 i “dati” siamo noi.
Per limitare i danni di un attacco, bisogna chiudere il FIREWAAL, il sistema che controlla gli accessi ai servizi.
I governi di tutto il mondo, per bloccare la diffusione del virus hanno chiuso le frontiere, i negozi, le fabbriche, i ristoranti e hanno imposto il distanziamento sociale e la quarantena.
Le misure adottate hanno generato un DOS (denyal of service): con i servizi spenti, le persone ferme e le aziende chiuse, non c’è più produzione, con conseguente negazione del servizio.
Non c’è un gruppo di continuità che possa azionarsi e sostituirsi a noi, facendo tutto ciò che non possiamo più fare.
Non c’è un backup che ci riporti a domenica 23 febbraio, il giorno in cui le nostre abitudini hanno iniziato a cambiare e noi abbiamo progressivamente rallentato fino a mettere in pausa le nostre vite.
Siamo “dati” compromessi che non possono essere ripristinati, almeno non al 100%.
Non esiste un DISASTER RECOVERY, una procedura che recuperi e ripristini lo stato iniziale di servizi e dati.
L’unico ANTIVIRUS è il vaccino, che speriamo arrivi presto.
Conclusioni: il Pen Test effettuato tra gennaio e aprile 2020, ha dato esito negativo, l’umanità non è pronta a una pandemia.
Si consiglia di non ripetere mai più il test.