Ci siamo improvvisamente trovate chiuse in casa, h24 col coniuge.
Eravamo abituate a vederlo la sera, nel week end e un paio di settimane all’anno durante le ferie e funzionava.
Adesso è sempre qua con noi e diciamo la verità: non è facile, anzi, è davvero un inferno.
La prima settimana, l’idea di stare con nostro marito, ci è sembrata una benedizione.
Sette giorni bellissimi, praticamente una seconda luna di miele.
Eravamo tutti “trottolini amorosi dudu dadada”, facevamo cene a lume di candela, cucinavamo i suoi piatti preferiti e indossavamo lingerie sexy.
La seconda settimana eravamo solo “du da”, abbiamo iniziato a perdere la magia per strada, non esattamente per strada, perché non si può uscire, ma precisamente tra la sala e la camera da letto.
La terza settimana la sua presenza ha iniziato ad infastidirci, abbiamo rimesso la biancheria intima nell’armadio e ci siamo riappropriate della tuta e del pigiamone.
Svestiti i panni del manager in carriera, ci siamo rese conto di quanto nostro marito sia disordinato e pigro.
Si alza solo per mangiare e andare in bagno, tanto che il divano ha assunto la forma del suo sedere in posizione Playstation.
Quando non gioca e non dorme, si rimbambisce davanti alla tv o al cellulare.
Guardandolo ci siamo ricordate di tutte le volte in cui, in passato, ci siamo sentite dire: “tesoro, ti aiuterei volentieri ma devo lavorare”, glielo abbiamo rinfacciato e non abbiamo ottenuto nulla.
Quando tentiamo di mandarlo a fare la spesa ci liquida con un: “vai tu amore che sei più brava”.
Dopo un mese ci siamo domandate perché l’abbiamo sposato e abbiamo tentato di sbarazzarcene con un annuncio sui social “scambio marito con lievito di birra, no perditempo”, purtroppo non ha risposto nessuno!
Temo che finito il lock down, ci saranno tantissime separazioni.
Il numero dei divorzi è destinato a crescere in misura proporzionale al numero di giorni passati in quarantena col coniuge.
Più tempo passiamo insieme, più ci sembra di aver commesso un grosso errore, quel giorno che, vestite di bianco, abbiamo detto: “sì lo voglio”.
Le promesse matrimoniali parlano di dolore, povertà e malattia, non c’è nessuna menziona alla quarantena!
In questi mesi la celebrazione di tantissimi matrimoni è stata rinviata a data da destinarsi.
I più temerari hanno deciso comunque di indossare mascherina e guanti e di andare in comune, alla sola presenza, ma con distanza di un metro, di due testimoni.
Ecco io questi che si sposano così, per la voglia di diventare marito e moglie, fregandosene delle circostanze, degli invitati, del rinfresco e della festa li ammiro.
Bravi! Ma penso a tutti i matrimoni saltati e vi dico: “nulla succede per caso, una pandemia mondiale ha impedito le vostre nozze, cos’altro vi serve per capire che state commettendo un grosso errore? Pensateci bene”
Questo periodo di convivenza forzata sta facendo uscire il peggio di noi e di loro, sinceramente non credo che mio marito abbia un’altra donna, giurerei che sia fedele e onesto, ma nel caso vorrei mettere un altro annuncio sui social: “per l’amante di mio marito: finita la quarantena, te lo mando e puoi tenerlo per sempre”
Ieri sera si è addormentato sul divano e io sono andata a letto sola, finalmente libera.
Mi sono ricordata di quando da fidanzati ci mandavamo i messaggini sdolcinati prima di dormire, così gli ho mandato un WhatsApp: “buona notte Amore mio, spero tu possa tornare presto in ufficio, o la prossima volta che ci vedremo sarà in un’aula di tribunale per firmare il divorzio.
Ti amo anche io, buona notte e sogni di libertà”.
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